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By Federica Caterino

I Diritti delle Donne
Il Diritto all'Istruzione
Il diritto all'istruzione, in quanto passaggio essenziale per uscire dalla soggezione economica e culturale, è per quasi due secoli al centro della riflessione e delle iniziative femministe.
Alla fine dell'Ottocento, il secolo della scuola, l'istruzione elementare obbligatoria è diffusa nella maggior parte dei paesi. In Italia, la legge Casati del 1859 prevede l'obbligo scolastico di un biennio elementare anche per le bambine, pur rimanendo per lungo tempo inapplicata sia per i maschi sia soprattutto per le femmine. I percorsi formativi superiori restano, però, differenziati. La cultura dominante, rispecchiata nelle istituzioni scolastiche, ritiene infatti che le donne debbano acquisire competenze diverse da quelle degli uomini, dirette allo spazio loro riservato, ovvero la casa e la famiglia. L'istruzione per professioni qualificate e incarichi pubblici viene insomma riservata ai maschi e considerata per le femmine un inutile spreco di risorse, se non un danno per l'armonia familiare e sociale. Da qui la richiesta da parte dei movimenti a favore delle donne dell'accesso a tutti i percorsi familiare e a tutte le occupazioni, in particolare alle libere professioni.
Alla fine dell'Ottocento, il secolo della scuola, l'istruzione elementare obbligatoria è diffusa nella maggior parte dei paesi. In Italia, la legge Casati del 1859 prevede l'obbligo scolastico di un biennio elementare anche per le bambine, pur rimanendo per lungo tempo inapplicata sia per i maschi sia soprattutto per le femmine. I percorsi formativi superiori restano, però, differenziati. La cultura dominante, rispecchiata nelle istituzioni scolastiche, ritiene infatti che le donne debbano acquisire competenze diverse da quelle degli uomini, dirette allo spazio loro riservato, ovvero la casa e la famiglia. L'istruzione per professioni qualificate e incarichi pubblici viene insomma riservata ai maschi e considerata per le femmine un inutile spreco di risorse, se non un danno per l'armonia familiare e sociale. Da qui la richiesta da parte dei movimenti a favore delle donne dell'accesso a tutti i percorsi familiare e a tutte le occupazioni, in particolare alle libere professioni.
L'Emancipazione
In molti paesi ciò avviene intorno agli anni Venti del Novecento anche se, fino alla seconda metà del XX secolo, pressoché ovunque, i livelli di istruzione superiore rimangono a netta prevalenza maschili.
In Italia l'accesso all'università per le donne viene legalmente riconosciuto nel 1875, ma quello al liceo, il cui titolo è necessario per l'iscrizione all'università, solo più tardi nel 1883.
Il titolo di studio, però, non garantisce ancora per lungo tempo l'accesso alle professioni. In Italia, ad esempio, l'apertura dell'avvocatura alle donne avviene nel 1919, ma solo nel 1963 viene affermato il diritto delle donne ad "accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie senza limitazione concernenti le mansioni o i percorsi di carriera".
In Italia l'accesso all'università per le donne viene legalmente riconosciuto nel 1875, ma quello al liceo, il cui titolo è necessario per l'iscrizione all'università, solo più tardi nel 1883.
Il titolo di studio, però, non garantisce ancora per lungo tempo l'accesso alle professioni. In Italia, ad esempio, l'apertura dell'avvocatura alle donne avviene nel 1919, ma solo nel 1963 viene affermato il diritto delle donne ad "accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie senza limitazione concernenti le mansioni o i percorsi di carriera".


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