Una fattoria da favola

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Antique paper texture

Fin dall’inizio i nuovi arrivati notarono quanto i loro compagni fossero molto magri, pur avendo sempre a disposizione una gran quantità di mangime. Quest'ultimo però, non veniva consumato da loro ma, nonostante questo, spariva sempre il mattino dopo. Una notte quindi, decisero di rimanere svegli per scoprire il motivo della mancanza di cibo. Quando ormai era notte inoltrata e tutti erano nei loro cunicoli che dormivano, si appostarono sulla collinetta del recinto, dalla quale era possibile vedere tutte le mangiatoie. Dopo un paio d’ore, nel pieno della oscurità, avvistarono due piccoli animali, che iniziarono a rubare il cibo. Oreo e Piero, dopo aver visto la scena, decisero di non agire e di chiedere il giorno successivo delle spiegazioni ai loro compagni. La mattina successiva, dopo aver chiesto spiegazioni, i conigli, anche se erano intimoriti e spaventati dalle minacce delle faine, decisero comunque di parlare, impressionati dall'insistenza di Oreo. Dopo aver ascoltato con attenzione, i due conigli rimasero un attimo in silenzio, prendendo poi la decisione di agire, nonostante, i compagni cercassero di dissuaderli.

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Disse che i campi che sarebbero stati utilizzati per il torneo erano tre: quello dove pascolano le pecore, quello dove cresce il granoturco, e per la finale, proprio il campo da calcio tanto ambito.&nbsp; Così ogni razza creò la propria squadra e vennero sorteggiate le partite. Il torneo era strutturato con due partite: la prima partita vedeva sfidarsi la Marans contro la Combattente indiana, la seconda partita vedeva sorteggiata la Moroseta e la Mericanel della Brianza. L’arbitro era il gallo Franco di razza padovana. La finale si sarebbe disputata nel campo da calcio tanto ambito.

Blue polka dot pattern

Quella pace venne interrotta un giorno dall’arrivo dei loro nemici naturali: le faine. Quegli animali rappresentavano un grande pericolo, in quanto sono animali molto aggressivi, al contrario dei conigli che sono molto docili e dolci. 

Parchment

Le oche si adattarono subito alla loro&nbsp;nuova casa, ovvero un grosso recinto con all’interno un laghetto, una casetta per loro e delle cuccette per gli asini. Ma le oche non si adattarono alla loro nuova compagnia. Fin dall’inizio iniziarono a litigare. Gli asini si lamentavano molto spesso con le oche per il loro continuo schiamazzare e le oche, per ripicca, rubavano di notte il mangime degli asini, che era composto fieno ed era contenuto in una grossa mangiatoia di plastica.

Quella razza non permetteva a nessuno di entrare nel campo tenendolo tutto per sé.&nbsp;Tale comportamento durò per alcuni mesi, fino a quando le altre razze si stancarono di quella prepotenza. Decisero, così, di ribellarsi alla combattente.&nbsp; Un giorno le galline andarono nel campo da calcio per fare un accordo che soddisfacesse tutte le razze.&nbsp; Le combattenti indiana, però, tenendo fede al suo nome, reagì attaccando fisicamente le altre.

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CURIOSITA': CONOSCIAMO LE PECORE BRIANZOLE Taglia: medio-grande Testa: lunga e proporzionata, non ha corna, orecchie lunghe e verso il basso Corpo: buona lunghezza, con petto possente e ben proporzionato Zampe: lunghe e robuste, ossa fini Altezza media: 75 cm Peso medio: Femmine&nbsp; 64 kg; maschi&nbsp;più pesanti, fino a 100 kg La pecora brianzola può partorire spesso agnelli gemelli. Gli agnelli sono vivaci e giocherelloni: si rincorrono, saltano, fanno capriole. Per invitare gli altri agnelli a giocare saltano in alto scalciando con le zampe posteriori.

Blue polka dot border

Un giorno, un ragazzo che lavorava in stage e che si occupava della cura delle galline, si accorse con grande meraviglia e stupore che la gallina aveva deposto uova azzurre. Essendo uova di un colore molto particolare molta gente iniziò a visitare il pollaio, incuriosita da queste strane uova.

Era il lontano 2018 quando fu risolto il peggior caso di ochicidio nella storia dell’azienda agraria Castiglioni. A inizio anno erano arrivate in azienda un trio di oche: Giuliva, suo marito Ciro e Daffy, la sorella di Giuliva.&nbsp;

1. Il gatto si chiama Martino 2. Martino e Pistacchio si sono conosciuti presso l’azienda dell’Istituto Castiglioni 3. Camilla non vuole rivedere Martino 4. Alla fine Martino e Camilla si sposano

1 - FALSO; 2 - VERO ; 3 - FALSO ; 4 - VERO

Da generazioni i conigli dell’Istituto Castiglioni vivevano su una piccola collinetta dell’azienda, piena di cunicoli e casette per ripararsi, senza preoccupazioni, con mangime in abbondanza e tutto quello di cui avevano bisogno per vivere serenamente e in salute. 

Finita la partita, risalirono sul pullman pronti a tornare da Camilla. Dopo qualche ora di viaggio arrivarono all’azienda del&nbsp; Castiglioni ma iniziò a piovere. La pioggia non piaceva a Martino, perché gli ricordava il giorno più brutto della sua vita, cioè quando il fattore Antonio lo aveva portato via dal sua amata Camilla. Martino decise che doveva superare la cosa e doveva creare un nuovo ricordo e così prese coraggio e scese dal pullman accompagnato da Pistacchio. Martino vide in lontananza Camilla e le corse subito incontro, anche se rischiava di scivolare sugli zoccoli bagnati per via delle pozzanghere. Arrivò davanti a lei e la baciò sulla bocca. Pistacchio li guardava da lontano con gli occhi pieni di felicità. Smise di piovere e sopra di loro spuntò un bellissimo arcobaleno. Martino si inginocchiò e chiese a Camilla di sposarlo, donandole una collana di fiori fatta da lui. Dopo qualche mese avvenne il matrimonio sul prato fiorito di Villa Pusterla, una bellissima villa del ‘700 sulla collina davanti all’Azienda, e Pistacchio fece da testimone. Come invitati c’erano tutti gli animali dell’azienda che, contenti per loro, lanciarono riso e fiori.

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La sera, dopo aver cenato con del fieno fresco, all’asinella Mimosa venne un’idea poiché a lei non stava bene che le pecore decidessero dove dovevano stare, di conseguenza escogitò un piano. Aveva in mente di scavalcare il recinto e andare nella stalla notturna delle pecore, stracolma di sacchi di mangime. Il suo piano era quello di fare in modo che le pecore al loro risveglio trovassero del prelibato mangime. La mattina seguente Mimosa illustrò (3) il suo piano a Martino e Camilla che accettarono con foga (4) e decisero di agire nella notte. La notte arrivò e con lei il momento di attuare il loro piano. Le pecore erano nella loro stalla a dormire già da tanto tempo quando arrivarono gli asinelli. Nel silenzio della notte trascinarono i sacchi di mangime davanti alla stalla, presero le chiavi e aprirono la serratura del cancello. Silenziosamente sgattaiolarono (5) dentro il recinto e versarono i sacchi nella mangiatoia (6). Fatto ciò, andarono via e tornarono nella loro stalla come se nulla fosse successo.

3) Illustrare: spiegare qualcosa 4) Foga: movimento veloce 5) Sgattaiolare: entrare e/o uscire da un posto in modo silenzioso e veloce 6) Mangiatoia: contenitore di cibo per animali

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Un giorno infatti l’allevatore scoprì che questa razza produceva una maggiore quantità di latte e decise di introdurre tre capre di questa razza per migliorare il suo allevamento. Le capre camosciate venivano sfruttate maggiormente rispetto alle altre, perché il latte che producevano era nettamente migliore ed era anche più richiesto.&nbsp;L’allevatore infatti mungeva le povere tre capre molto più delle altre, portandole ogni giorno allo sfinimento e isolandole dal resto delle capre.&nbsp; Le tre capre camosciate Mirta, Kekko e Neve, stanche e stufe di fare una vita triste e monotona, decisero di scappare il più lontano possibile per farsi una nuova vita ed essere autonome.&nbsp;

CURIOSITA'

L’oca selvatica è un animale erbivoro, si nutre di piante acquatiche, di erba e di radici. Oltre ai vegetali, può nutrirsi di piccoli insetti e bruchi. L’oca domestica si nutre principalmente di mangimi specifici con erba tagliata, mais da foraggio, bucce di verdure e radici. Può anche nutrirsi di semi come orzo, avena, grano.

Arrivata la sera del terzo e ultimo giorno per il riscatto, iniziarono a incamminarsi trasportando quei sacchi di finto mangime che pesavano il doppio di loro. Le faine, erano stupite dal coraggio che fossero i conigli stessi a presentarsi alla loro porta. Li invitarono ad entrare. Oreo si mostrò sicuro di sé ed entrò per primo, in seguito entrò Piero un po' turbato, che voleva sapere come stessero i compagni. Gennaro e Ciro pretesero subito di avere il sacco di mangime, Oreo si oppose e chiese prima la garanzia che i suoi amici fossero rilasciati sani e salvi. Ciro lo accompagnò in una stanza molto buia e umida, si guardò intorno e finalmente li vide, erano molto spaventati ma sani e salvi. I tre dopo aver visto l'amico gli corsero incontro stringendolo in un caldo abbraccio un così, i tre dopo aver visto l’amico gli corsero incontro stringendolo in un caldo abbraccio, Oreo li rassicurò, loro fecero un sospiro di sollievo tranquillizzandosi. 

Al suo risveglio Daffy raccontò tutto quello che era successo al detective Piero, così il coniglio decise di indagare su questo caso. Come prima cosa Piero si recò con Daffy sul luogo del delitto per cercare di recuperare delle prove che potessero condurre al colpevole di quel brutale omicidio.&nbsp; Piero iniziò con l’esaminare la scena del crimine, cominciando dai corpi delle oche nel laghetto. Il detective riuscì a trovare delle tracce di pelo marrone incastrate tra le unghie delle zampe palmate arancioni di Ciro. Trovò poi delle impronte sul terreno lì accanto, che riconducevano sia agli asini, per via della forma di zoccolo, sia al gallo Archimede, per la strana forma a tre dita.&nbsp; Piero allora interrogò il gallo, chiedendogli come mai ci fossero le sue impronte sulla scena del crimine. Archimede rispose che lui e Daffy avevano avuto quella sera un appuntamento romantico nel recinto degli agnellini e in seguito aveva accompagnato Daffy&nbsp;a casa sua.

Passarono i giorni, le settimane e i mesi, ma di Camilla ancora&nbsp; non aveva avuto nessuna notizia. Un giorno però vide una figura familiare avvicinarsi sempre di più al suo recinto. Era il suo migliore amico Pistacchio, un gattino dagli occhi verdi e il pelo lungo e nero come la notte. Era sempre stato al suo fianco anche nei momenti brutti come questo ed era stato proprio lui a far conoscere Martino e Camilla. Il gatto Pistacchio aveva in bocca una lettera con un sigillo a forma di cuore con su scritto “Per il mio amato Martino”. L’asinello si sentì subito invaso dalla felicità e non esitò un secondo ad aprile la lettera.

Generalmente le oche sono aggressive con gli altri animali non appartenenti alla loro specie e sono animali sociali che si mantengono sempre uniti tra loro. Grazie a questo comportamento sono a volte utilizzati come guardiani. L’oca è un animale semiacquatico: possiede zampe palmate e piume impermeabili. L’oca ha un’apertura alare di 1,5 mt ed è un animale semidiurno. 4000 anni fa in Egitto era considerato un animale sacro.

L'uovo di oca ha una forma ovale, con le estremità allungate e un guscio duro e spesso. Il colore è bianco sporco, ma diventa più lucido se viene lavato. Il peso varia da 114 a 218 g a seconda della specie, dell'età e delle caratteristiche dell'animale che l'ha deposto. Il tuorlo è di più dell'albume. Rispetto a quello di una gallina è più voluminoso e ha una consistenza più densa. Le uova di oca contengono più grassi. Peso tuorlo: 87 g Peso albume: 80 g La gallina depone in media un uovo al giorno e le oche ne depongono circa 50 all'anno, se non specializzate.

RAZZA CAMPO ALIMENTAZIONE ARBITRO

FRANCO GRANOTURCO MOROSETA AZIENDA

RAZZA-MOROSETA; CAMPO-AZIENDA; ALIMENTAZIONE-GRANOTURCO; ARBITRO-FRANCO

Dissero che non volevano essere cattivi, ma erano impauriti e, per sopravvivere, sarebbero stati disposti a tutto. Piero, il più buono dei conigli, impietosito, decise di trovare un accordo. Comunicò loro che una volta alla settimana gli avrebbe procurato un sacco di mangime e a volte frutta e verdura per potersi sfamare.&nbsp; Inoltre diede loro consigli su dove trovare piante nutrienti. Le faine accettarono di buon grado l’accordo ringraziando e da quel momento in poi non diedero più noie ai conigli anzi cercarono di farsi perdonare, facendo favori (ad esempio procurare loro della verdura deliziosa). Alla fine riuscirono a fare pace con tutta la colonia, e da quel giorno in poi, nell’azienda dell’istituto Castiglioni di Limbiate regnò la pace e l’armonia.

UNA GITA SEGRETA

Al suo internò trovò una poesia d’amore scritta da Camilla e lui si sentì quasi svenire dalla gioia. Si sentì ancora peggio, poichè erano lontani e non potevano vedersi. Martino espresse i suoi sentimenti all’amico e Pistacchio gli propose di scappare prendendo un pullman che sarebbe passato la notte stessa.&nbsp; Si prepararono per la partenza e escogitarono il piano per scappare. Arrivò la notte e, con un bel salto, Martino scavalcò il recinto e si avviò&nbsp; allegramente per raggiungere Pistacchio alla fermata. Raggiunse la fermata ma non vide nessuno nei paraggi. Martino iniziò a preoccuparsi quando, tutto d’un tratto, vide nella notte un paio di occhioni verdi e, man mano che si avvicinavano, cominciò a intravedere il corpo del suo amico felino.&nbsp; I due amici aspettarono per qualche minuto il pullman e, quando arrivò, salirono e presero posto mostrando il biglietto all’autista.&nbsp; Pistacchio gli disse che aveva pensato anche a un regalo per lui, per fargli tornare il buonumore dopo questa brutta avventura: durante questa fuga avventurosa sarebbero andati a vedere una partita di Baskin di Capron James, il suo giocatore preferito. Il campione Capron fece uno strabiliante canestro da tre punti che fece vincere la partita alla sua squadra.

Una fattoria da favola Gli animali dell' IIS Castiglioni

Si mise a piangere e Mario non seppe che fare. Così, preso dalla paura, lasciò per pochi minuti da solo il fratello dicendogli che andava chiamare aiuto. Corse dalla mamma raccontandole tutto. In pochissimo tempo Mario e la madre arrivarono da Luigi, lo tranquillizzarono e lo portarono in stalla per medicarlo. Per fortuna non si era fatto molto male, infatti bastò un po’ di acqua ossigenata, una benda e il bacino della mamma sulla ferita per far passare il dolore. I gemelli avevano imparato la lezione ovvero non disubbidire mai alla mamma e non fare niente di nascosto.

Anche se lei era un po’ titubante ad accettare che le stesse galline che prima la bullizzavano ora la volessero come amica, perchè si ricordava bene di quando la beccavano e la spennavano, alla fine decise di fidarsi e perdonarle e diventare loro amica. Le galline avevano infatti capito che quello che avevano fatto era sbagliato e che non bisogna escludere chi è diverso ma imparare dalla diversità di ognuno.

San Mauriz era un piccolo paesino sulle Alpi svizzere, famoso per i numerosi allevamenti di capre Pavone, razza di montagna nota per le imponenti corna e la corporatura robusta.&nbsp;In uno di questi allevamenti c’erano tre capre di una razza differente: la capra camosciata delle Alpi.

Dopo l’arresto il detective Piero accompagnò la povera Daffy a casa: nel nido ritrovò, ben ricoperto da paglia, un uovo. Daffy sapeva bene che non era suo, ma di Ciro e Giuliva. In quel momento Daffy decise subito di prendersi cura dell’uovo. Dopo poco tempo, grazie alle cure di Daffy, nacque il piccolo Pio. “Questa è la storia di come non ci sono più i tuoi genitori, Pio. È stato il caso più difficile che io abbia mai risolto”, disse al piccolo Pio il coniglio Piero, il detective migliore della storia dell’azienda Castiglioni.

Il pollaio va costruito in una zona esposta al sole, perché il caldo favorisce la deposizione delle uova e la prevenzione di malattie.&nbsp; Le dimensioni devono essere calcolate in base alla quantità di polli che si vuole mettere.&nbsp; Il pollaio deve essere diviso in due aree: quella esterna e quella interna. La zona interna serve per posizionare il posatoio, il ricovero notturno e il nido per la deposizione delle uova. La zona esterna serve alle galline per razzolare.

Il mangime più adatto per la gallina è composto da granoturco, semi di soia e crusca. Un altro ottimo componente per le galline ovaiole è il Grit, ossia gusci di ostriche tritate&nbsp;

Prima di andarsene via, dissero che, per riavere i tre conigli rapiti, chiamati Bianchino, Lola e Milla, avrebbero dovuto versare un riscatto entro tre giorni. La richiesta corrispondeva al doppio del mangime che prendevano di solito e aggiunsero che Oreo e Piero avrebbero dovuto andarsene oppure non avrebbero più potuto vedere i loro cari amici pelosi. Oreo e Piero non avevano intenzione di sottostare a quei ricatti e, prima che riuscissero a fuggire, fecero un ultimo tentativo disperato di acciuffarli, invano. Viste le urla di terrore dei conigli presi in ostaggio, nel giro di poco l’intera collinetta si svegliò e si scatenò il panico. Fortunatamente vennero tutti tranquillizzati da Oreo e Piero. Tutta la colonia il giorno seguente era irrequieta, ognuno continuava a pensare alla possibile fine che avrebbero potuto fare i coniglietti, cosa stavano passando in quel momento e alcuni avevano anche pensieri puramente egoistici anche se tenevano ai loro compagni. Per un momento si innalzò una sorta di ribellione contro gli ultimi arrivati, alimentata dal fatto che, prima di loro, il gruppo, non aveva avuto problemi di alcun genere e, seppur non mangiando molto, vigeva un clima semisereno.

Piero e Oreo si sentivano molto colpevoli, quindi sia per questo sentimento di angoscia sia per l'affetto che provavano verso Bianchino, Lola e Mila, cercarono di rassicurare gli altri, promettendo di risolvere la situazione salvandoli e cacciando le due cattive faine. I conigli erano un po' diffidenti visto il fallimento del piano precedente, ma i due pur non avendo l’intero sostegno del gruppo, non si scoraggiano e iniziarono a pensare un modo per ingannare le faine e salvare quelli che ormai erano diventati loro amici.&nbsp;

La mattina seguente, al suo risveglio, decise di farsi un bagno nel laghetto. Prima di entrare vide qualcosa galleggiare sulla torbida acqua stagnante a causa della poca profondità del laghetto e avvicinandosi notò i corpi di Ciro e Giuliva. A Ciro era stata addirittura tagliata la testa. Daffy rimase scioccata dalla visione e presa dal panico corse urlando verso il recinto dei conigli, circondato da un'alta rete di ferro. Qui viveva il detective migliore della storia dell’azienda Castiglioni: il coniglio Piero.  Il detective, sentendo le urla, uscì dalla porta del suo ufficio e si ritrovò davanti Daffy, svenuta. La portò subito in casa per farla rinvenire.

In una fredda mattina d’inverno, dopo essersi preparate, Kekko, il leader del gruppo, decise di scappare mentre l’allevatore dormiva in un sonno profondo, riuscendo facilmente ad oltrepassare il recinto in cui erano nascoste.&nbsp; L’avventura verso una nuova vita era iniziata. La destinazione era un paesino in Val D’Aosta, luogo in cui erano sicure di trovare cibo, acqua e un tetto sicuro in cui poter sopravvivere.&nbsp; Il viaggio durò tre giorni, ma già dal primo giorno ci furono delle complicazioni perché incontrarono il loro peggior nemico: un feroce ed affamato lupo grigio, che le rincorse per una&nbsp;intera ora facendole perdere la strada che avrebbero dovuto seguire per raggiungere la Val d’Aosta.&nbsp; Fortunatamente le tre capre trovarono un’altra strada nel bosco seminando il lupo;&nbsp;stanche e assetate, cercarono un ruscello in cui poter bere dell’acqua fresca, ma con scarsi risultati. Grazie alla loro capacità di rimanere senza acqua per molto tempo, la loro disidratazione non influenzò il viaggio.&nbsp;&nbsp; Il buio arrivò presto e la temperatura era sempre più bassa, ma Mirta, Kekko e Neve riuscirono a superare la gelida notte e ricominciare il cammino lungo una strada che le portava verso una destinazione sconosciuta.

L’interno era spaventoso, c’erano ragni e insetti strani che svolazzavano e tante buche nel pavimento; Luigi si pentì della scelta che aveva preso, perché in fondo l’aveva fatto contro la sua volontà. Quella era una cosa sbagliata, perché sapeva benissimo che le scelte andavano sempre prese con la propria testa. I gemelli erano dentro al manicomio già da dieci minuti e dovevano tornare di corsa al frutteto per non far preoccupare la mamma che non sapeva niente; mentre uscivano in fretta e furia, Luigi inciampò in una fessura del pavimento e cadde facendosi male.

La seconda semifinale viene disputata nel Campo dell’Old, ovvero nel campo che produce granoturco, alle 20:45. La partita inizia. Le due squadre si equivalgono, infatti, al minuto 123’, la partita si conclude con un calcio di rigore e la Mericanel della Brianza passa in finale.&nbsp; Il giorno successivo è il giorno della finale. Inizia alle 15 allo stadio Gall-no. La partita è tesissima, ma alla fine le Combattenti indiane vincono 6-0 sfruttando la stanchezza della Mericanel della Brianza. Le vincitrici sono le Combattenti indiane che vincono così il possesso del campo e mantengono il dominio sul territorio.

Decisero di attuare un piano per coglierli in flagrante. Una trappola per le due: farle entrare dentro una tana, per poi poter parlare loro in modo pacifico. Il loro scopo era trovare un accordo di cui avrebbero beneficiato entrambe le parti. Aspettarono il calar del sole e, al momento più adatto, Oreo e Piero balzarono addosso alle faine, cercando di farle entrare nella tana destinata al piano. Quella sotto la mangiatoia principale non aveva collegamenti ad altri cunicoli ma Gennaro e Ciro, essendo agili e snelli, riuscirono a scappare e liberarsi. Entrarono in un'altra tana dove purtroppo si scontrarono con altri coniglietti, che decisero di prendere in ostaggio per avere una via di fuga veloce.

SOLUZIONI: 1-veloce; 2-orecchie; 3-naso; 4-zampe;5-pelo

La prima partita si disputó alla Gallianz arena&nbsp;&nbsp;dopo pranzo, alle 15:00 in punto.&nbsp;La partita iniziò. Subito possesso delle Combattenti indiane che dopo poco minuti colpiscono la traversa con il loro numero 7 dalla media distanza; nonostante questo le Combattenti continuano ad attaccare e al minuto 23’ con il loro numero 10 sbloccano la partita con un fantastico gol su punizione sotto l’incrocio. La partita non sembra avere storia: le Combattenti indiane continuano assediando la porta delle Marans, però al minuto 59’, con un guizzo dall’esterno, prendono un fatidico palo che riporta alle Marans un po’ di fiducia. Al minuto 88’ il capitano delle Marans fa uno splendido stacco da terra su un calcio d’angolo chirurgico e riporta la partita in parità. Quando tutto sembra destinato ai tempi supplementari il numero 10 delle Combattenti incanta lo stadio saltando tutti gli avversari e spacca la porta al minuto 94’. La Combattente indiana chiude la partita con il 2 a 1 e per le Marans non c’è più storia. La Combattente va in finale senza avere fatto fatica.

Una notte gli asini, insospettiti da quegli avvenimenti, restarono svegli per capire chi rubasse il loro cibo e colsero sul fatto Ciro, senza che lui se ne accorgesse. Con il passare dei giorni il trio di oche legò con tutti gli altri animali dell’azienda. In particolare Daffy creò un legame amoroso con il gallo Archimede, con cui organizzò una sera un appuntamento romantico nel recinto degli agnellini sotto una intensa luce rossa che riscaldava l’atmosfera più piccante. Prima di andare fuori a cena con Archimede, Daffy litigò con la sorella e si lasciarono senza salutarsi. L’appuntamento ebbe inizio alle otto di sera e tra una cena romantica e una lunga passeggiata nei campi si fece in fretta mezzanotte.&nbsp; Archimede accompagnò Daffy davanti al cancello del recinto e si salutarono con un bacio. Daffy entrando dal cancello intravide qualcosa nel laghetto ma, essendo stanca, lo ignorò e andò a dormire, non facendo caso all’assenza di Giuliva e Ciro. 

Il giorno dopo, la capra Mirta, che era un’ottima sarta, iniziò a cucire dei vestiti caldi e coprenti per ripararsi dal freddo che c’era nella Villa.&nbsp; Il resto degli animali videro questi vestiti e vollero provarli subito anche loro. I vestiti piacquero subito a tutti e ogni animale ne voleva uno.&nbsp; Iniziò così la produzione di vestiti nella stalla di Villa Pusterla Crivelli.&nbsp; In poco tempo le capre organizzarono la sartoria, di nome “Mirta la zampa magica”, all’interno della Villa. Nonostante la lana fosse molto grezza, i vestiti risultarono estremamente raffinati: avevano colori accesi, molto confortevoli ed il modello era molto alla moda.&nbsp;

 Il vero movente non fu causato dalle discussioni avute con le due povere oche, ma dal fatto che Giuliva e Ciro avevano scoperto un furto che l’asino Martino aveva portato a termine a scapito delle pecore. Ciro e Giuliva avevano deciso di denunciare l’asino, ma Martino riuscì ad uccidere le due oche prima che riuscissero a farlo.&nbsp; Piero arrestò Martino, che da quella vicenda venne ricordato negli anni a venire come Martino lo Squartaoche. Lui&nbsp;e gli altri asini vennero mandati al carcere di massima sicurezza di Asinatraz. L’assassino venne condannato a vita mentre gli altri due asini, che avevano aiutato Martino fornendogli un alibi, vennero condannati a venti anni di carcere.

In un pomeriggio piovoso, nell’azienda dell’Istituto Castiglioni, gli asini Martino e Camilla, fidanzati innamoratissimi, stavano facendo una passeggiata, quando ad un certo punto qualcosa di terribile accadde. Arrivò il fattore Antonio, prese di forza Martino e lo caricò su un furgone. L’asinello non capiva cosa stesse accadendo ed era molto preoccupato, perché temeva di non poter più vedere la sua amata Camilla. Il furgone era buio, aveva solo una finestrella minuscola dalla quale il povero Martino riusciva a vedere a mala pena le cime degli alberi che gli sembravano scorrere veloci come dei cavalli da corsa. Dopo un po’ di tempo, che a Martino sembrarono ore infinite, finalmente si fermarono e le porte del furgone si aprirono. Essendo girato di schiena, Martino non vedeva dove si trovasse, ma sentì la voce di Antonio che parlava con una donna, a cui disse che l'asino era un animale tranquillo e buono e che andava d’accordo con tutti.&nbsp;

La combattente era superiore fisicamente alle altre, essendo una razza molto grande e allevata appositamente per tale scopo. A un tratto, il vecchio gallo Franco richiamò l’attenzione dicendo che combattere era inutile e non avrebbe portato a nessuna conclusione.&nbsp; Egli aggiunse che il campo se lo sarebbero contesi con lo sport per cui era stato creato, il calcio.

COLLEGA LE PAROLE E I DISEGNI

Martino gallo Archimede oca Giuliva coniglio Piero asino

Era presente anche un gallo di razza araucana&nbsp; di nome Hercules, il gallo più possente del pollaio, caratterizzato dal corpo ben arrotondato&nbsp; e con un collo mediamente lungo di colore oro.&nbsp; Un giorno Cesarina venne spostata nel pollaio dominato da Hercules. Essendo Cesarina diversa e minuta venne presa subito di mira dalle nuove compagne di gabbia. Dopo diversi giorni di prese in giro per il suo aspetto fisico, le sue compagne iniziarono ad avere comportamenti tipici dei bulli arrivando anche al maltrattamento fisico. Durante la notte, quando lei dormiva, veniva svegliata dalle beccate delle sue nuove coinquiline, e dopo diverse notti presentava ferite sulla cute e quindi la mancanza di piume sul corpo.

Al loro risveglio le cinque pecorelle trovarono una montagna di mangime(7) nella loro mangiatoia e, siccome non erano mai piene a causa della loro golosità, mangiarono fino all’ultima briciola. Come ogni mattina le pecorelle andarono nel loro amato prato, pronte per mangiare la loro erba saporita. Ad un certo punto Molly iniziò a sentire una strana sensazione allo stomaco e lo disse alle sue compagne, che dissero di avere le stesse sensazioni. Si sentiva più leggera del solito e non sentiva la terra sotto i piedi; guardò in basso e notò che lei e altre pecore stavano iniziando ad alzarsi in volo. In poco tempo si trovarono tutte e cinque a vagare per l’azienda, senza più aver la possibilità di toccare terra e andare nel loro amatissimo prato.&nbsp; Gli asinelli Martino, Camilla e Mimosa entrarono nel prato, alzarono lo sguardo, videro le pecorelle che vagavano per il cielo confondendosi con le nuvole e, felici per la loro vittoria mangiarono l’erba prelibata senza che nessuno desse loro più fastidio.&nbsp;

7) Mangime: alimentazione delle pecore, consiste in fioccati di mais

Ogni anno nel periodo invernale c’era la Fashion Week di Villa Pusterla. Vi partecipavano tanti animali da tutte le parti del mondo, perché era molto conosciuta. Le capre decisero di partecipare, avrebbero avuto un anno di tempo per preparare i capi e iniziarono fin da subito a prendere le misure di Kekko e Neve per confezionare dei nuovi vestiti. Passato un anno di prove e creazioni, arrivò il fatidico giorno della sfilata. Erano tutti molto agitati, c’erano tanti spettatori e giudici a guardarli ma nonostante questo fecero una bella figura davanti a tutti gli altri presentando un giubbotto che copriva anche le zampe dal freddo. Il modello fu subito amato da tutti i giudici e ottenne il primo premio da 100.000€. Con questi soldi Kekko, Neve e Mirta aprirono una stalla per accogliere tutti gli animali che scappavano dai loro allevatori&nbsp;a causa dello sfruttamento e iniziarono una campagna di beneficienza per costruire un ospedale per i poveri animali che venivano feriti. Nacque così un vero e proprio centro di ricovero per tutti.

Differenza tra oche e anatre: 1) le oche sono più grandi e possenti che le anatre raggiungendo pesi a volte superiori ai 7-8 kg. 2) le oche sono generalmente più aggressive che le anatre. 3) le oche hanno un becco dentato.

Gallina moroseta: è originaria della Cina. Il piumaggio può essere di vari colori, sotto il piumaggio la pelle è nera. Le uova sono di colore bianco crema. Gallina mericanel della Brianza: è una razza nana, originaria delle pianure lombarde della Brianza. Piumaggio color bronzeo, bargigli e cresta rosse. Le uova sono di colore da crema a bruno. Gallina marans: è una gallina originaria della Francia. Può essere bianca o nera. Le uova hanno un colore caratteristico marrone scuro. Gallina combattente indiana: è originaria dell’Inghilterra, le colorazioni variano dal nero al bianco. Le uova sono brune e le zampe sono gialle. Gallina padovana: razza originaria della regione Veneto, il colore dell’uovo è bianco. Non ha la cresta e ha una vista molto limitata.&nbsp;

Incamminandosi si fece notte e iniziò a piovere. Gli animali cercarono un riparo, ma non riuscirono a trovarlo. La pioggia si faceva sempre più forte e aumentarono il passo per arrivare il prima possibile alla Villa. Kekko, il più anziano, inciampò in una buca e si fece male ad una zampa. La loro destinazione fortunatamente era vicina e Kekko con tutte le sue forze riuscì a camminare fino alla stalla.&nbsp; Arrivarono all’alba stremati, sporchi e infreddoliti, ma l’asino Martino le accolse e fornì loro acqua fresca e un riparo per riposarsi. Successivamente arrivarono anche le pecore che, impietosite, diedero subito loro parte del loro mantello affinché si riscaldassero.&nbsp;Finalmente le capre riuscirono a dormire coperte da questa calda lana.

COLLEGA CON UNA FRECCIA

Piero nel frattempo era rimasto con Gennaro fino al ritorno di Oreo. Arrivò il momento dello scambio che avvenì molto velocemente, i due conigli uscirono e cercarono di allontanarsi subito con gli amici: sapevano bene che prima o poi le faine si sarebbero accorti dell’inganno, ma di certo non si sarebbero mai aspettati che quel prima o poi sarebbe arrivato così in fretta. Qualche attimo dopo lo scambio, Ciro e Gennaro inseguirono infuriati Oreo e Piero. Questi ultimi essendosene accorti, dissero agli amici di scappare, prima che le faine potessero raggiungere i coniglietti, Oreo e Piero si fondarono addosso alle faine: i due li affrontarono faccia a faccia. Erano più grossi delle due ma la velocità era a loro svantaggio in quanto meno agili. Dopo due o tre calci ricevuti dai conigli, le faine rimasero immobili per quanto erano ferite. Capirono di non poter vincere. Le faine dissero che per loro trovare cibo era diventato col tempo difficile e faticoso in quanto negli ultimi anni erano diventati animali predati per la loro pelliccia.

Successivamente Piero interrogò i tre asini che si trovavano sulla collinetta dell’azienda a pascolare e durante l’interrogatorio il detective notò qualcosa di strano in Martino. Il giorno dopo Piero riunì tutta l’azienda Castiglioni al recinto&nbsp;dove era avvenuto l’omicidio, per svelare finalmente il colpevole. Il detective Piero annunciò che il primo sospettato era il gallo Archimede, però il suo alibi venne confermato non solo da Daffy, ma anche dagli agnellini, che gli prestarono il recinto per l’appuntamento. Successivamente il detective Piero passò ai secondi sospettati, ovvero gli asini.

La donna, che disse di chiamarsi Linda, andò a prendere Martino dal furgone e lo portò in un grande recinto in cui era completamente solo. Ad un certo punto l'asino si accorse che nel recinto accanto al suo c’erano quattro caprette bianche come la neve. Le caprette gli raccontarono la loro storia e Martino raccontò di come era stato portato via dalla sua amata fidanzata Camilla. Le caprette gli dissero che in quell’azienda c’erano ogni tanto delle sparizioni strane e l’asinello cominciò a preoccuparsi molto, temendo di non vedere più Camilla.

In una monotona giornata primaverile, nella fattoria Luigi Castiglioni, scattò un amore incondizionato tra due pecore brianzole, la pecora Susy e l'ariete Gino. Dopo solo cinque mesi la madre diede alla luce due gemellini, Mario e Luigi.

Nella azienda della scuola Luigi Castiglioni di Limbiate gli animali vivevano in pace e in armonia, soprattutto le galline, comandate dal vecchio gallo Franco.&nbsp; Un giorno però tutto cambió, una nuova razza giunse all’interno della scuola, direttamente dell’Inghilterra.&nbsp; Questa razza era la Combattente Indiana e, sin da subito, si impose come gruppo prepotente. Infatti, dopo poco, prese possesso del campo da calcio, il luogo più ambito per mangiare e per svagarsi.

Nell'azienda della scuola agraria Castiglioni vivevano galline di diverse razze. Una di queste era la gallina padovana di nome Cesarina: corporatura esile, zampe sottili, un ciuffo sulla testa e molte piume. C'era poi una gallina araucana di corporatura massiccia con un petto largo, zampe forti e possenti che si chiamava Gelsomina, e stava in pollaio insieme ad altre tre galline di nome Neve, Luna ed Eugenia.

G_ _ _ I _ A C _ _ _ _ O A _ _ _ N _ A C _ M _ _ R _ Z _ A G_ _ _ O T _ _ C _

GALLINA; CALCIO; AZIENDA; CAMPO; MOROSETA; RAZZA; GRANOTURCO.

In un pomeriggio particolarmente noioso, Mario propose a Luigi una pazzia, una gita al manicomio. Dopo essersi organizzati a dovere, i fratellini partirono per la missione alle ore 15.30, dato che la mamma sarebbe andata a controllarli solo dopo mezz’ora, quindi avevano poco tempo per l’esplorazione. Una volta giunti al manicomio, Luigi vedendo le rovine dall’esterno, si spaventò e cambiò subito idea ma, grazie a Mario che riusciva sempre a convincerlo, entrò.

Cerca il percorso che la capra Mirta deve fare per raggiungere la sua nuova stalla.

Il secondo giorno incontrarono un piccolo coniglio di color bianco che chiese loro: “Cosa ci fate da sole in questo bosco?" "Ci siamo perse, non sappiamo dove andare…" "Caspita, è pericoloso stare qui, ci sono i lupi. Se volete seguirmi io sto andando a casa, abito nella stalla di Villa Pusterla Crivelli." "C’è posto per noi tre?" "Si, la Villa è molto grande, con grandi stanze, e c’è anche un manicomio ormai abbandonato, ma&nbsp;non vi consiglio di visitarlo perché è molto pericoloso. Vi posso ospitare nella stalla con me e i miei amici."

Dopo tre ore a pensare e a ripensare ad un piano arrivarono ad una soluzione brillante. C'era solo un piccolo problema, per quel piano serviva l’aiuto dei conigli, essi ormai erano diffidenti nei loro confronti, e addirittura dissero loro di arrangiarsi e di risolvere il problema che avevano creato da soli. I due conigli, irritati e rassegnati decisero di agire in solitudine, quindi iniziarono a riempire i sacchi, ma non con dei mangime ma con dei sassi.

Un altro caso di bullismo era quello di nasconderle il cibo, facendola rimanere senza pasto oppure lasciandogliene pochissimo. Altre volte le volavano addosso graffiandole la testa e strappandole la cresta e il bargiglio. Un giorno però il gallo Hercules si schierò dalla parte di Cesarina, capendo che ciò che stavano facendo era sbagliato.

QUIZ

1) Quali sono i nomi delle 3 oche protagoniste? Tafy, Caterina, Archimede Daffy, Giuliva, Ciro Spaffy, Ciro, Martino 2) Cosa rubano le oche? Fieno Mangime Acqua 3) Dove vengono trovati i due corpi? Campo Recinto dei conigli Laghetto 4) In che zona il colpevole non aveva più il pelo? Groppa Fianco Testa 5) Come si chiama la prigione dove viene rinchiuso il colpevole? Asinatraz Forte degli asini L’isola degli asini

Il libro "Una fattoria da favola. Gli animali dell'IIS Castiglioni" è a cura della classe 3BTP, a.s. 2022-2023. L'attività, condotta attraverso strategie didattiche inclusive, ha visto coinvolte le discipline di Lingua e letteratura, Produzioni animali, Educazione Civica, con il supporto della Prof.ssa Patrizia Zafferami, della Prof.ssa Elena Colombo, della Prof.ssa Simona Maria Cavagnero. Copertina a cura di S.A. e F.S. Si ringraziano tutti gli studenti e le studentesse che hanno partecipato all'attività.

Con il test del DNA risultò che il pelo trovato tra le unghie di Ciro era di asino. Durante l’interrogatorio con gli asini Piero notò che a Martino mancava del pelo sul fianco destro e gli altri due asini provarono a coprire l'assassino, fornendogli un alibi. Martino però, trovandosi alle strette, confessò il tutto, raccontando&nbsp;il motivo per cui aveva deciso di ucciderle.

Un pomeriggio, nell’azienda dell’istituto(1) Castiglioni, qualcosa di strano stava per accadere … Le pecore brianzole Scooby, Molly, Ferry, Lola e Mia, pascolavano per il grande prato verde, con il loro manto(2) morbido e bianco, adatto per fare un bel materasso e i cuscini morbidi e caldi. Le pecorelle amavano stare tra di loro, ma con gli altri animali erano un po’ timide e riservate. Il loro prato verde era la cosa più preziosa che avevano e non volevano condividerlo con nessuno, nemmeno con gli asinelli Martino, Camilla e Mimosa. Loro erano degli asini tranquilli, amavano la calma ed erano disposti a condividere il grande prato verde con le loro vicine pecore. Un giorno però, mentre gli asinelli pascolavano tranquillamente, senza dare fastidio a nessuno, le pecore entrarono nel campo e li accerchiarono, mostrando la loro grossa taglia e intimidendoli. Le pecore dissero che gli asini non potevano stare nel campo, poiché era di loro proprietà e non volevano condividere la loro erba saporita con nessuno, mandandoli nel loro recinto e chiudendo il cancello a chiave.

1) Istituto: scuola superiore 2) Manto (vello): il pelo della pecora

Siccome arrivava sempre più gente a visitare l'azienda Castiglioni, cresceva anche la possibilità di vendere più prodotti. Man mano le visite si facevano sempre più proficue e dopo un po’ di tempo venne raccolto un bel gruzzolo. Con questi soldi l'azienda riuscì ad ingrandire il pollaio e siccome questo bel pollaio è stato costruito grazie alle uova blu che produceva la gallina Cesarina, le altre incominciarono a portarle più rispetto e a includerla sempre di più nel gruppo.

I conigli sono molto famosi per essere timidi e paurosi, non si fidano spesso di altri animali, e tendono a creare dei piccoli branchi come nel caso del gruppo di conigli del Castiglioni. Questo loro carattere è dato dal fatto che in natura questi animali sono prede quindi, ormai, è parte della loro genetica.Quel carattere a tratti sottomesso diede la possibilità alle due faine, Ciro e Gennaro, di approfittarsi di loro facilmente. I due predatori volevano il loro cibo e se non glielo avessero dato, avrebbero fatto loro del male in quanto, essendo onnivore, potevano nutrirsi sia del loro mangime, sia dei conigli stessi. I conigli erano a conoscenza di quella caratteristica delle faine e quello non faceva che aumentare il timore che avevano.

Quel clima di oppressione si protrasse per mesi e mesi, senza alcun cenno di ribellione. In una candida giornata d’estate con il cielo limpido, ci furono due nuovi arrivi: Oreo e Piero, due conigli appena adottati dall'azienda che erano più grossi rispetti agli altri. I due si dimostrarono diffidenti all’inizio ma, dopo poco, iniziarono a socializzare, integrandosi perfettamente nel gruppo.

I due si divertivano molto nella fattoria, adoravano passare il tempo con i conigli che erano particolarmente veloci e giocare ad acchiapparella ed era un vero spasso trascorrere delle belle giornate con loro. Con il passare degli anni, però, i fratelli non si divertivano più come prima e avevano voglia di scoprire cose nuove. Mario è sempre stato un agnello iperattivo, curioso e vivace e riusciva sempre a trascinare Luigi nei guai. Quest'ultimo, invece, sempre stato timido e riservato. La mamma era premurosa con i figli e si preoccupava di tutto quello che gli poteva succedere, infatti quando andavano a giocare da soli nel frutteto, allo scoccare di ogni ora, la mamma andava a controllare la situazione.

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