Una fattoria da favola
Gli animali dell' IIS Castiglioni
Gli animali dell' IIS Castiglioni
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Il libro "Una fattoria da favola. Gli animali dell'IIS Castiglioni" è a cura della classe 3BTP, a.s. 2022-2023.L'attività, condotta attraverso strategie didattiche inclusive, ha visto coinvolte le discipline di Lingua e letteratura, Produzioni animali, Educazione Civica, con il supporto della Prof.ssa Patrizia Zafferami, della Prof.ssa Elena Colombo, della Prof.ssa Simona Maria Cavagnero.
Copertina a cura di S.A. e F.S.
Si ringraziano tutti gli studenti e le studentesse che hanno partecipato all'attività.
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CAPRE CON STILE
di A.P., F.P., C.S., F.V.
San Mauriz era un piccolo paesino sulle Alpi svizzere, famoso per i numerosi allevamenti di capre Pavone, razza di montagna nota per le imponenti corna e la corporatura robusta. In uno di questi allevamenti c’erano tre capre di una razza differente: la capra camosciata delle Alpi.
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Un giorno infatti l’allevatore scoprì che questa razza produceva una maggiore quantità di latte e decise di introdurre tre capre di questa razza per migliorare il suo allevamento.
Le capre camosciate venivano sfruttate maggiormente rispetto alle altre, perché il latte che producevano era nettamente migliore ed era anche più richiesto. L’allevatore infatti mungeva le povere tre capre molto più delle altre, portandole ogni giorno allo sfinimento e isolandole dal resto delle capre.
Le tre capre camosciate Mirta, Kekko e Neve, stanche e stufe di fare una vita triste e monotona, decisero di scappare il più lontano possibile per farsi una nuova vita ed essere autonome.
Le capre camosciate venivano sfruttate maggiormente rispetto alle altre, perché il latte che producevano era nettamente migliore ed era anche più richiesto. L’allevatore infatti mungeva le povere tre capre molto più delle altre, portandole ogni giorno allo sfinimento e isolandole dal resto delle capre.
Le tre capre camosciate Mirta, Kekko e Neve, stanche e stufe di fare una vita triste e monotona, decisero di scappare il più lontano possibile per farsi una nuova vita ed essere autonome.
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In una fredda mattina d’inverno, dopo essersi preparate, Kekko, il leader del gruppo, decise di scappare mentre l’allevatore dormiva in un sonno profondo, riuscendo facilmente ad oltrepassare il recinto in cui erano nascoste.
L’avventura verso una nuova vita era iniziata.
La destinazione era un paesino in Val D’Aosta, luogo in cui erano sicure di trovare cibo, acqua e un tetto sicuro in cui poter sopravvivere.
Il viaggio durò tre giorni, ma già dal primo giorno ci furono delle complicazioni perché incontrarono il loro peggior nemico: un feroce ed affamato lupo grigio, che le rincorse per una intera ora facendole perdere la strada che avrebbero dovuto seguire per raggiungere la Val d’Aosta.
Fortunatamente le tre capre trovarono un’altra strada nel bosco seminando il lupo; stanche e assetate, cercarono un ruscello in cui poter bere dell’acqua fresca, ma con scarsi risultati. Grazie alla loro capacità di rimanere senza acqua per molto tempo, la loro disidratazione non influenzò il viaggio.
Il buio arrivò presto e la temperatura era sempre più bassa, ma Mirta, Kekko e Neve riuscirono a superare la gelida notte e ricominciare il cammino lungo una strada che le portava verso una destinazione sconosciuta.
L’avventura verso una nuova vita era iniziata.
La destinazione era un paesino in Val D’Aosta, luogo in cui erano sicure di trovare cibo, acqua e un tetto sicuro in cui poter sopravvivere.
Il viaggio durò tre giorni, ma già dal primo giorno ci furono delle complicazioni perché incontrarono il loro peggior nemico: un feroce ed affamato lupo grigio, che le rincorse per una intera ora facendole perdere la strada che avrebbero dovuto seguire per raggiungere la Val d’Aosta.
Fortunatamente le tre capre trovarono un’altra strada nel bosco seminando il lupo; stanche e assetate, cercarono un ruscello in cui poter bere dell’acqua fresca, ma con scarsi risultati. Grazie alla loro capacità di rimanere senza acqua per molto tempo, la loro disidratazione non influenzò il viaggio.
Il buio arrivò presto e la temperatura era sempre più bassa, ma Mirta, Kekko e Neve riuscirono a superare la gelida notte e ricominciare il cammino lungo una strada che le portava verso una destinazione sconosciuta.
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Il secondo giorno incontrarono un piccolo coniglio di color bianco che chiese loro:
“Cosa ci fate da sole in questo bosco?"
"Ci siamo perse, non sappiamo dove andare…"
"Caspita, è pericoloso stare qui, ci sono i lupi. Se volete seguirmi io sto andando a casa, abito nella stalla di Villa Pusterla Crivelli."
"C’è posto per noi tre?"
"Si, la Villa è molto grande, con grandi stanze, e c’è anche un manicomio ormai abbandonato, ma non vi consiglio di visitarlo perché è molto pericoloso. Vi posso ospitare nella stalla con me e i miei amici."
“Cosa ci fate da sole in questo bosco?"
"Ci siamo perse, non sappiamo dove andare…"
"Caspita, è pericoloso stare qui, ci sono i lupi. Se volete seguirmi io sto andando a casa, abito nella stalla di Villa Pusterla Crivelli."
"C’è posto per noi tre?"
"Si, la Villa è molto grande, con grandi stanze, e c’è anche un manicomio ormai abbandonato, ma non vi consiglio di visitarlo perché è molto pericoloso. Vi posso ospitare nella stalla con me e i miei amici."
Incamminandosi si fece notte e iniziò a piovere. Gli animali cercarono un riparo, ma non riuscirono a trovarlo. La pioggia si faceva sempre più forte e aumentarono il passo per arrivare il prima possibile alla Villa.
Kekko, il più anziano, inciampò in una buca e si fece male ad una zampa. La loro destinazione fortunatamente era vicina e Kekko con tutte le sue forze riuscì a camminare fino alla stalla. Arrivarono all’alba stremati, sporchi e infreddoliti, ma l’asino Martino le accolse e fornì loro acqua fresca e un riparo per riposarsi.
Successivamente arrivarono anche le pecore che, impietosite, diedero subito loro parte del loro mantello affinché si riscaldassero. Finalmente le capre riuscirono a dormire coperte da questa calda lana.
Kekko, il più anziano, inciampò in una buca e si fece male ad una zampa. La loro destinazione fortunatamente era vicina e Kekko con tutte le sue forze riuscì a camminare fino alla stalla. Arrivarono all’alba stremati, sporchi e infreddoliti, ma l’asino Martino le accolse e fornì loro acqua fresca e un riparo per riposarsi.
Successivamente arrivarono anche le pecore che, impietosite, diedero subito loro parte del loro mantello affinché si riscaldassero. Finalmente le capre riuscirono a dormire coperte da questa calda lana.