La nostra scuola ha scelto di parlare di pace ai nostri ragazzi, lasciando loro la possibilità di esprimere con il disegno, con le parole, con il digitale la loro personale manifestazione al diritto d

PACE

Paper texture

Gli alunni e le alunne delle classi quinte hanno provato a capire meglio la situazione fra Russia ed Ucraina: dove sono collocate, quanto sono grandi, come mai ora è scoppiata questa guerra, quali cause hanno portato ad avere questa situazione. Non hanno compreso come mai i politici di questi Paesi abbiano scelto la guerra e non la pace; per questo hanno pensato, con le loro maestre, di scrivere a Putin.&nbsp; Le lettere sono una esplicita richiesta di pace... ascoltaci!

No War Love Sticker by heartfelt paper & co

In questi giorni, tanto difficili per la guerra che incombe non così lontano da noi la scuola dell’Infanzia “A. Ponti” ha organizzato piccole, ma significative iniziative a favore della Pace. Con semplici parole, le maestre hanno spiegato ai bambini ciò che accade in Ucraina, inserendo nel percorso educativo canzoni come ”I draw my life”, "Lo scriverò nel vento", la poesia “Promemoria” di Gianni Rodari, tanti disegni e scritte ed uno striscione esposto all’uscita della scuola che riporta l’ultima frase di “Promemoria”, per sensibilizzarli al concetto della Pace, che deve andare oltre la guerra ed entrare nei cuori e negli atteggiamenti di ciascuno, come tesoro inestimabile da contrapporre a quello della guerra, che genera solo odio, distruzione e tanta sofferenza. La Speranza per tutto il mondo è cancellare dalle teste e dai cuori dei nostri bambini la parola guerra. Ogni bambino ha colorato la bandiera della pace i cui colori risplenderanno nelle case di ogni famiglia.

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Abbiamo utilizzato la struttura del testo narrativo “ giallo” che stiamo analizzando e studiando in italiano per continuare a parlare della guerra e a riflettere sulle sue drammatiche conseguenze. I ragazzi hanno scritto dei racconti, eccone uno.

Stanley, un famoso investigatore privato, ricevette una chiamata alle 2.00 di notte. Era il presidente russo Putin&nbsp;in persona. Dopo questa chiamata, Stanley andò con un aereo della polizia al Cremlino, a Mosca. Arrivato lì, il presidente russo gli spiegò che era molto arrabbiato e soffriva tantissimo perchè il suo gatto era scomparso!&nbsp; Il nostro investigatore venticinquenne iniziò subito ad indagare e guardò ovunque nell’immenso palazzo presidenziale. Le stanze erano tutte molto grandi, luminose e&nbsp;con i muri ricoperti d’oro. Ad un certo punto si accorse che una stanza era chiusa con un giro di chiave in meno rispetto alle altre, così entrò proprio in quella. Era una camera da letto con dei soffitti alti. Stanley andò vicino al letto e lì notò un pezzetto di stoffa di colore giallo e blu…proprio i colori della bandiera ucraina. Allora l’investigatore partì verso l’Ucraina. Viaggiando su una Lamborghini, andava molto veloce e lungo la strada fece in tempo a raggiungere una jeep militare ucraina. L a fece accostare, poi interrogò i militari seduti all’interno. Si accorse che l’ultimo non aveva una parte della bandiera sulla spalla dell’uniforme e notò che la stoffa trovata in camera combaciava perfettamente con quella della giacca del soldato. Allora, messi con le spalle al muro, i militari dissero la verità, confermando che erano stati loro a rapire il gatto di Putin. Andarono poi tutti da Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino che spiegò. Abbiamo rapito il gatto per far capire a Putin che se ti portano via qualcuno o qualcosa a cui tieni molto, soffri tantissimo! E Putin sta facendo così nel nostro paese! Con le sue bombe sta uccidendo i nostri familiari, i nostri amici, i nostri animali e ci sta facendo soffrire! Allora Stanley De Jong appoggiò le ragioni degli Ucraini. Insieme tornarono da Putin e gli restituirono il gatto. Putin capì di aver sbagliato, richiamò in Russia i soldati e i suoi carri armati, e da quel momento gli uomini si calmarono e il mondo visse per sempre in pace. Alessio e Gabriele

La classe I B del plesso “Moro” ha costruito un giornale nell’ambito del progetto “Il Tg delle buone notizie”. Il nostro giornale nasce dalla partecipazione a un laboratorio di giornalismo creativo, in cui ci hanno insegnato che il giornale deve collaborare al bene di tutti, informando non solo su ciò che succede di negativo, ma anche e soprattutto su ciò che si può fare per portare positività nel mondo e nelle nostre scelte. Per questo motivo abbiamo scelto di parlare della guerra in Ucraina come di un’occasione per riscoprire legami di solidarietà e di amicizia tra i popoli e per dire no a tutte le guerre. Il nostro primo numero è un cartaceo: abbiamo pensato che così ci saremmo concentrati meglio sugli articoli e avremmo potuto esprimerci con i nostri disegni. Lavoreremo presto anche per avere materiale completamente digitale. Alleghiamo le foto del prodotto finito, ma anche i singoli articoli. Buona lettura a tutti!

Il cambiamento può avvenire solo se tutti facciamo la nostra parte e se restiamo uniti. I colori della pace vanno difesi, ma siamo noi che, insieme, sventoliamo la bandiera affinché sovrasti le ingiustizie e la sofferenza. I bambini sono quelli che soffrono più di tutti in queste situazioni drammatiche, per questo abbiamo voluto trasformarci in cartoni animati, in personaggi che fanno parte della stessa squadra: quella della PACE.

I bambini, le bambine e le maestre della scuola dell'Infanzia Ponti hanno realizzato un disegno collettivo che, ricomposto, ha dato origine al simbolo della pace... 

Be Calm Peace And Love Sticker by Babybluecat

Le classi seconde hanno riflettuto su cosa significasse la parola pace e, dopo una serie di scambi di idee, sono stati condotti ad individuare, attraverso una raccolta di immagini, quale secondo loro fosse quella più significativa. Abbiamo scelto la bandiera arcobaleno, utilizzata spesso durante manifestazioni pacifiste e l’immagine della colomba, simbolo di pace per eccellenza. Li abbiamo coinvolti allora nella riproduzione sui vetri del disegno allegato.

Cursor Click Sticker by Corinne Wallington Social

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"Il giorno in cui il potere dell' amore supererà l' amore per il potere...il mondo&nbsp;potrà scoprire la pace"

immagine realizzata dalla prof.ssa Rosaria Stevenazzi

<a href="https://www.icmoro.edu.it/">IC Aldo Moro di Solbiate Olona e Gorla Maggiore</a> Scuola dell'Infanzia Ponti Scuola Primaria De Amicis Scuola Primaria Pascoli Scuola Secondaria I° grado Moro Scuola Secondaria I° grado Volta

La nostra scuola ha scelto di parlare di pace ai ragazzi, lasciando loro la possibilità di esprimere con il disegno, con le parole, con il digitale, la loro personale manifestazione al diritto di tutti alla pace.&nbsp;

Vladimir Putin Love Sticker by Hobbykokken

Le alunne e gli&nbsp;alunni delle classi quinte Pascoli , come piccoli scienziati e scienziate in formazione, hanno incontrato la storia sorprendente e coinvolgente di Albert Einstein. Abbiamo insieme studiato la sua biografia e compreso come questo grande scienziato si è profuso per divulgare la cultura della pace. Questo lavoro lo abbiamo svolto in autunno ma considerando i giorni che stiamo vivendo è davvero attuale! Ci siamo chiesti e chieste come possiamo , come studenti e maestre,&nbsp;costruire un ambiente di pace, una scuola che scelga ogni giorno la pace: cosa possiamo fare noi per costruire la pace? A questa domanda abbiamo risposto ognuno con la propria riflessione-contributo. Le due classi hanno prodotto poi questo manifesto per il pacifismo&nbsp;(lo puoi raggiungere facendo un click sull'immagine qui di fianco) che raccoglie tutte le riflessioni fatte. Buona lettura!

MANIFESTO DEL PACIFISMO CL. 5°

Gli alunni e le alunne delle classi quarte della Scuola primaria Pascoli, dopo aver letto, articoli di giornale e visionato video su&nbsp;quello che sta accadendo tra Russia e Ucraina, hanno fatto discussioni e riflessioni sulla parola PACE e sulla parola GUERRA. Molte riflessioni erano incentrate sui bambini, che sono le prime vittime di questo conflitto; come siano stati cancellati in una notte i loro diritti, le loro sicurezze e la loro stessa vita di bambini. Ognuno di loro, in seguito,&nbsp;ha fatto un disegno ed ha scritto una frase su una foglia che successivamente è stata collocata sull' albero della vita. L' albero della vita, che ha le sue radici nel nostro pianeta Terra e che cresce rigoglioso nella speranza della fine del conflitto. Una frase significativa di Mahatam Gandhi è scritta al centro della bandiera dell'Ucraina "Il giorno in cui il potere dell' amore supererà l' amore per il potere...il mondo&nbsp;potrà scoprire la pace".

Abbiamo voluto riflettere sull’art. 11 della nostra Costituzione. Perché l’Italia ripudia la guerra? I motivi sono tanti, abbiamo cercato di elencarne qualcuno aiutandoci con immagini che provengono da tutte le guerre. Emerge evidente una necessità: l’umanità ha bisogno di pace.

3A_L'Italia ripudia la guerra perché.pdf

Dal 3 al 14 marzo la classe 1 B dell'Istituto Moro di Solbiate Olona (VA), con alcune classi della scuola di Genova, una di Trani, una scuola di Pontecagnano (SA) e una scuola di Morgex (AO), ha partecipato al laboratorio di Giornalismo Scolastico "Cronista del Bene Comune" grazie all'associazione “The Bright Side"; in base al progetto il "TG delle Buone Notizie". I relatori sono stati Maurizio Braggion, docente, direttore del TG delle Buone Notizie, Benedetta Cosmi, giornalista che ha scritto i libri “Il bene comune" e "Lettera per e-mail a una professoressa" ed esperti in giornalismo scolastico. Ospite speciale: Roberto Alborghetti, giornalista, biografo di papa Francesco, secondo il quale il giornalismo scolastico è stato fondato da Don Milani. I ragazzi sono rimasti colpiti soprattutto dalla presenza della professoressa Petolicchio, nota per la sua partecipazione alla trasmissione Il Collegio. Essere cronisti del bene comune significa raccontare notizie positive, usare le parole che fanno bene; le parole del bene comune sono presenti nella Costituzione Italiana. Tutti partecipano al bene comune, cioè fanno comunità e tutti partecipano alla redazione del giornale: c'è chi scrive, chi disegna, chi fa le foto, chi impagina, chi fa i grafici. Il perfetto giornalista del bene comune deve saper stare sulla strada a osservare, chiedere e informarsi; deve conoscere le tecniche, avere un linguaggio adatto ai suoi lettori: un linguaggio semplice con parole che fanno riflettere.

Deve inoltre avere sensibilità, essere rispettoso e obiettivo. Le sue fonti sono tutto ciò che vede, ascolta, legge da testimoni o agenzie attendibili, usando anche un pizzico di fantasia. Il giornalista del bene comune non utilizza notizie false o scritte da altri, ma informa, denuncia ciò che è ingiusto e dà voce alle richieste di libertà. I consigli che gli esperti danno ai giovani giornalisti della scuola sono di seguire sempre i loro sogni, non pronunciare mai le parole "non ce la posso fare" e prepararsi sempre. Ma guai a chiedere del giornalino della scuola, il nostro è un vero e proprio giornale! Ed è questo il motivo per cui il nostro speciale e primo numero del giornale parla non di guerra, ma di pace e di come l’amicizia e la solidarietà debbano essere protagonisti, quando al tavolo dei potenti non si riesce a scongiurare e a dire basta alle guerre. L’Ucraina oggi è la bellezza che vorremmo tutti continuare a vivere. Non dimentichiamo gli altri popoli in Africa e in altri parti del mondo che vivono lo stesso dramma e che sono altrettanti tasselli della bellezza.

Matteo Monzani e la redazione della I B

Cronista del bene comune - Sfogliami.it

Scuola secondaria Volta, classe seconda A

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Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno. Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra

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