Tempi greco, Ordini architettonici, Casa greca

by Manuela Bisello

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- IL TEMPIO GRECO
- GLI ORDINI ARCHITETTONICI
- LA CASA GRECA
Il tempio greco
Introduzione
Il tempio, per i greci, era la casa del Dio, che era collocato nella cella o naos – ed il sacerdote era l’unico ad avervi accesso.
Era sempre orientato verso est-ovest, con l’ingresso aperto verso est.
Il santuario poteva ospitare una serie di “tesori”, che comprendevano i doni votivi offerti dalle città o dai semplici cittadini, delle sale per banchetti e portici. 
Le parti del tempio
Sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma elevata rispetto al terreno, tramite pochi gradini (crepidoma), si elevava la struttura, caratterizzata da colonne. Nella cella (naos) era situata la statua della divinità. Lo spazio antistante l'ingresso alla cella prendeva il nome di pronao, mentre il corrispondente sul retro si chiamava opistodomo. 
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale. 
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.  
Le parti del tempio
Sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma elevata rispetto al terreno, tramite pochi gradini (crepidoma), si elevava la struttura, caratterizzata da colonne. Nella cella (naos) era situata la statua della divinità. Lo spazio antistante l'ingresso alla cella prendeva il nome di pronao, mentre il corrispondente sul retro si chiamava opistodomo. 
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale. 
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.  
Caratteristiche delle colonne
A seconda del numero delle colonne presenti in facciata, il tempio era definito come "distilo" (con due colonne), "tetràstilo", "esàstilo", "octàstilo", "decàstilo", o anche "dodecàstilo". 
Il numero delle colonne laterali era proporzionato a quello delle colonne in facciata, e poteva essere pari al doppio, al doppio + 1, o al doppio + 2 di esse. 
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