Andrea Beffasti
IL PICCOLO VIRUS CHE HA SEGNATO LA STORIA
Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
Andrea Beffasti
Il piccolo virus che ha segnato la storia
Il piccolo virus che ha segnato la storia
2022 Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
Andrea Beffasti
IL PICCOLO VIRUS CHE HA SEGNATO LA STORIA
Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
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Dedico questo romanzo a tutte le persone che hanno lottato per vivere e per far vivere le persone che amano. Questo romanzo è anche un ringraziamento per tutti gli infermieri che ci hanno aiutato molto. GRAZIE!!!Capitolo I
TUTTO È INIZIATO COSI’ …
Federico, un ragazzino di 12 anni, frequenta la seconda media, è un ragazzo che ama stare con gli amici, tutti lo considerano simpatico e un buon amico, pronto ad aiutare chi ne ha bisogno, ma è anche abbastanza chiuso, fa fatica a confidarsi e teme molto il giudizio degli altri, è testardo e molto distratto. Federico ama stare nella sua cameretta che divide con la sua sorellina Serena di 4 anni, qui lui riesce a rilassarsi e tranquillizzarsi quando è nervoso ascoltando la musica e palleggiando con il suo pallone di gommapiuma. Sì, la sua passione è il calcio e non potrebbe mai rinunciare a dare un calcio al pallone.
È una normale domenica di fine febbraio 2020, fuori fa freddo e il cielo è grigio.
TUTTO È INIZIATO COSI’ …
Federico, un ragazzino di 12 anni, frequenta la seconda media, è un ragazzo che ama stare con gli amici, tutti lo considerano simpatico e un buon amico, pronto ad aiutare chi ne ha bisogno, ma è anche abbastanza chiuso, fa fatica a confidarsi e teme molto il giudizio degli altri, è testardo e molto distratto. Federico ama stare nella sua cameretta che divide con la sua sorellina Serena di 4 anni, qui lui riesce a rilassarsi e tranquillizzarsi quando è nervoso ascoltando la musica e palleggiando con il suo pallone di gommapiuma. Sì, la sua passione è il calcio e non potrebbe mai rinunciare a dare un calcio al pallone.
È una normale domenica di fine febbraio 2020, fuori fa freddo e il cielo è grigio.
Federico è nella sua cameretta e sta organizzando la festa per il suo compleanno, mentre sta scrivendo l’elenco degli amici che vuole invitare alla festa, il suo telefono inizia a squillare, sembra impazzito, stanno arrivando messaggi dai suoi compagni di classe: “Ehi Fede domani non si va a scuola!”, “Ciao bro da domani la scuola è chiusa”.
Federico non crede ai suoi compagni e va di corsa da sua mamma a chiedere conferma: «Mamma è vero che domani non si va a scuola?»
«Sì Federico, purtroppo il Covid è arrivato a Milano, molta gente si sta ammalando, ma vedrai che tra un paio di settimane tutto tornerà come prima», risponde la mamma.
Eh sì, il Coronavirus, un brutto virus che sta contagiando e uccidendo molta gente in tutto il mondo è arrivato anche in Italia!
Federico non crede ai suoi compagni e va di corsa da sua mamma a chiedere conferma: «Mamma è vero che domani non si va a scuola?»
«Sì Federico, purtroppo il Covid è arrivato a Milano, molta gente si sta ammalando, ma vedrai che tra un paio di settimane tutto tornerà come prima», risponde la mamma.
Eh sì, il Coronavirus, un brutto virus che sta contagiando e uccidendo molta gente in tutto il mondo è arrivato anche in Italia!
Non si sa ancora da dove arrivi, ai telegiornali dicono dalla Cina, forse a causa di un esperimento, forse dai pipistrelli. Questo virus ti fa venire all’inizio una semplice febbre, raffreddore, tosse, perciò è molto facile scambiarlo per una normale influenza, ma poi la situazione può peggiorare fino colpire i polmoni e dare dei grossi problemi respiratori. L’unico modo per sopravvivere è essere intubati, ma non tutti ce la fanno, le persone anziane o che hanno già dei problemi di salute, purtroppo, muoiono.
Federico da un lato è felice perché non deve andare a scuola ma dall’altro è preoccupato: sarà vero che tornerà tutto come prima?
Purtroppo dopo qualche giorno anche l’oratorio chiude e Federico non potrà fare la festa di compleanno. Anche gli allenamenti di calcio sono sospesi.
Noooooooooo, il calcio no! pensa disperato Federico.
I giorni passano e la situazione peggiora,
la gente sembra impazzita pensa Federico, tutti che corrono al supermercato a fare le scorte di cibo con mascherina e guanti, sembra un film di fantascienza!
I casi e i morti aumentano sempre di più, alla tv fanno vedere sfilate di camion che trasportano i corpi delle persone morte.
«Che tristezza, sono morte da sole in ospedale!», esclama Federico.
Tutte le sere prima di addormentarsi pensa: speriamo che non muoia nessuno delle persone a cui voglio bene. Il lockdown inizia! Tutti chiusi in casa, non sì può uscire.
Federico deve trovare qualcosa da fare, così nel tempo libero chiama i suoi amici:
«Ciao Pietro, stiamo in chiamata?» oppure «Ciao Luca, giochiamo a FIFA?»
Per fortuna ci sono gli amici.
La scuola ricomincia, ma a distanza, che strano vedere i miei compagni e i professori attraverso un monitor, pensa Federico.
I casi e i morti aumentano sempre di più, alla tv fanno vedere sfilate di camion che trasportano i corpi delle persone morte.
«Che tristezza, sono morte da sole in ospedale!», esclama Federico.
Tutte le sere prima di addormentarsi pensa: speriamo che non muoia nessuno delle persone a cui voglio bene. Il lockdown inizia! Tutti chiusi in casa, non sì può uscire.
Federico deve trovare qualcosa da fare, così nel tempo libero chiama i suoi amici:
«Ciao Pietro, stiamo in chiamata?» oppure «Ciao Luca, giochiamo a FIFA?»
Per fortuna ci sono gli amici.
La scuola ricomincia, ma a distanza, che strano vedere i miei compagni e i professori attraverso un monitor, pensa Federico.