Alessandro Veneziano
paura sulla terra
Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
Alessandro Veneziano
Alessandro Veneziano
Paura sulla terra
2022 Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
Paura sulla terra
2022 Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
Paura sulla terra
Editrice Scuola Secondaria I Grado "Colombo" 3A
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Ringrazio tutti i dottori e infermieri che stanno cercando di fermare il Covid.Loading...
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Ringrazio tutti i dottori e infermieri che stanno cercando di fermare il Covid.CAPITOLO I
Inizio del 2020
Inizio del 2020
Jimmy Tedors, mentre era seduto sul suo divano a bere la solita tisana dopo una lunga giornata di lavoro, accese la TV e ascoltò una drammatica conferenza stampa che dichiarava ufficialmente che eravamo in "pandemia". Non può essere pensò tra sé e sé.
Si era appena specializzato ed era entrato a far parte dell’equipe medica dell’ospedale della sua città. Lavorava con tanto entusiasmo ed era sempre pronto a dare il suo contributo per sostenere i pazienti con cui trascorreva la maggior parte del suo tempo. Inevitabilmente si sentiva legato ad ognuno di loro.
Col trascorrere dei giorni, i contagi aumentavano drasticamente, ci furono tanti morti, sia anziani che giovani, e c'era tanta paura, per una malattia che inizialmente appariva sconosciuta. Dal momento in cui fu dichiarato lo stato di pandemia, il "SARS-CoV-2” è stato classificato come minaccia per l'intera popolazione della terra
Pare fosse uscito da un laboratorio in Cina, durante un esperimento, diffondendosi in
Si era appena specializzato ed era entrato a far parte dell’equipe medica dell’ospedale della sua città. Lavorava con tanto entusiasmo ed era sempre pronto a dare il suo contributo per sostenere i pazienti con cui trascorreva la maggior parte del suo tempo. Inevitabilmente si sentiva legato ad ognuno di loro.
Col trascorrere dei giorni, i contagi aumentavano drasticamente, ci furono tanti morti, sia anziani che giovani, e c'era tanta paura, per una malattia che inizialmente appariva sconosciuta. Dal momento in cui fu dichiarato lo stato di pandemia, il "SARS-CoV-2” è stato classificato come minaccia per l'intera popolazione della terra
Pare fosse uscito da un laboratorio in Cina, durante un esperimento, diffondendosi in
tutto il mondo, e manifestandosi con febbre alta e problemi respiratori molto gravi.
Dopo aver ascoltato attentamente le notizie trasmesse, il dottore si mise a letto facendo fatica ad addormentarsi. Non riusciva a non pensare ai tanti ricoveri di quei giorni e in particolare ad Andy, un bambino giunto in ospedale con difficoltà respiratorie.
L’indomani Jimmy si recò a lavoro di prima mattina. Ad accoglierlo come ogni giorno c’era il suo collega e amico De Donno.
«Buongiorno De Donno, notizie di Andy?» chiese ansiosamente il dottor Tedors.
L’amico si fece coraggio e rispose: «Purtroppo Andy è venuto a mancare».
«Come? Perché?» disse di scatto il dottor Tedors.
«Durante la notte ha avuto una crisi respiratoria. Ho provato di tutto per salvarlo, ma non ce l’ha fatta, io non ce l’ho fatta ad aiutarlo e la malattia ha vinto».
Quel giorno tornò a casa affranto dalla notizia più triste e colma di dolore che avesse mai ricevuto nella sua vita. Prima, la perdita di qualcuno, era l'eccezionalità adesso, invece, tristemente frequente.
Accese la TV e, neanche 2 secondi dopo, il TG5 stava divulgando la notizia che il Coronavirus si stava diffondendo in altri Paesi
Dopo aver ascoltato attentamente le notizie trasmesse, il dottore si mise a letto facendo fatica ad addormentarsi. Non riusciva a non pensare ai tanti ricoveri di quei giorni e in particolare ad Andy, un bambino giunto in ospedale con difficoltà respiratorie.
L’indomani Jimmy si recò a lavoro di prima mattina. Ad accoglierlo come ogni giorno c’era il suo collega e amico De Donno.
«Buongiorno De Donno, notizie di Andy?» chiese ansiosamente il dottor Tedors.
L’amico si fece coraggio e rispose: «Purtroppo Andy è venuto a mancare».
«Come? Perché?» disse di scatto il dottor Tedors.
«Durante la notte ha avuto una crisi respiratoria. Ho provato di tutto per salvarlo, ma non ce l’ha fatta, io non ce l’ho fatta ad aiutarlo e la malattia ha vinto».
Quel giorno tornò a casa affranto dalla notizia più triste e colma di dolore che avesse mai ricevuto nella sua vita. Prima, la perdita di qualcuno, era l'eccezionalità adesso, invece, tristemente frequente.
Accese la TV e, neanche 2 secondi dopo, il TG5 stava divulgando la notizia che il Coronavirus si stava diffondendo in altri Paesi
e sempre più velocemente. Era una cosa più vicina di quanto avesse mai pensato, e questo lo turbò, e non poco.
Quella notte non riuscì di nuovo a dormire, ma la convinzione che cresceva in lui sempre di più era che voleva lottare per salvare anche solo una vita da quella orribile sorte.
In quella notte, così fredda e solitaria, la speranza di un umile si era accesa.
Ma la speranza, seppur viva, non poteva preservarlo dal possibile dolore.
Il giorno dopo, quando tornò a lavoro, la notizia di aver perso non un paziente, ma un amico, fu dura da accettare. All'inizio credeva che il povero De Donno fosse stato vittima della brutalità del virus, ma il vero colpo al cuore fu quando venne a sapere che quella morte era stata volontaria. Aveva notato l'ansia crescente in De Donno dalla comparsa del virus, e che la perdita di Andy aveva turbato fortemente anche l’amico, ma mai e poi mai sarebbe stato capace di immaginare un simile scenario. Il suo amico si era tolto la vita, molto probabilmente in un momento di confusione e terrore. Le lacrime bruciavano gli occhi del povero Jimmy. Era come se il mondo gli stesse sbattendo le porte in faccia, una dopo l'altra. Per la prima volta dopo tanto tempo, aveva paura.
Quella notte non riuscì di nuovo a dormire, ma la convinzione che cresceva in lui sempre di più era che voleva lottare per salvare anche solo una vita da quella orribile sorte.
In quella notte, così fredda e solitaria, la speranza di un umile si era accesa.
Ma la speranza, seppur viva, non poteva preservarlo dal possibile dolore.
Il giorno dopo, quando tornò a lavoro, la notizia di aver perso non un paziente, ma un amico, fu dura da accettare. All'inizio credeva che il povero De Donno fosse stato vittima della brutalità del virus, ma il vero colpo al cuore fu quando venne a sapere che quella morte era stata volontaria. Aveva notato l'ansia crescente in De Donno dalla comparsa del virus, e che la perdita di Andy aveva turbato fortemente anche l’amico, ma mai e poi mai sarebbe stato capace di immaginare un simile scenario. Il suo amico si era tolto la vita, molto probabilmente in un momento di confusione e terrore. Le lacrime bruciavano gli occhi del povero Jimmy. Era come se il mondo gli stesse sbattendo le porte in faccia, una dopo l'altra. Per la prima volta dopo tanto tempo, aveva paura.
Paura di fallire, paura di perdere tutto, paura di rimanere solo, paura di non farcela, paura di fare la stessa fine di De Donno. Paura di perdere la speranza, di arrendersi.
Ma quando un umile si mette qualcosa in testa, nessuno potrebbe riuscire a fermarlo. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, il dottor Tedors lavorava, lo faceva per non sentire il dolore, lo faceva per fare passare il tempo facendo qualcosa di utile, senza stare da qualche parte a casa sua a piangersi addosso. Lo faceva perché voleva che De Donno fosse fiero di lui. Jimmy lavorava sfruttando tutto quello che aveva a disposizione, faceva turni sempre più lunghi, mangiava e dormiva quanto bastava per poi poter ritornare a lavorare. Ma lavorare per cosa? Per il vaccino. Il bramato vaccino. Se in quel momento avessi chiesto ad un qualsiasi dottore cosa avrebbe voluto più al mondo, il vaccino sarebbe stata la riposta. Beh, il dottor Tedors non era diverso.
Perché tanto lavorare, pur non arrivando ad una soluzione, era sempre meglio di non lavorare per nulla. Perché la possibilità di riuscirci, seppur piccola, c'era. Era sempre meglio di niente.
Ma quando un umile si mette qualcosa in testa, nessuno potrebbe riuscire a fermarlo. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, il dottor Tedors lavorava, lo faceva per non sentire il dolore, lo faceva per fare passare il tempo facendo qualcosa di utile, senza stare da qualche parte a casa sua a piangersi addosso. Lo faceva perché voleva che De Donno fosse fiero di lui. Jimmy lavorava sfruttando tutto quello che aveva a disposizione, faceva turni sempre più lunghi, mangiava e dormiva quanto bastava per poi poter ritornare a lavorare. Ma lavorare per cosa? Per il vaccino. Il bramato vaccino. Se in quel momento avessi chiesto ad un qualsiasi dottore cosa avrebbe voluto più al mondo, il vaccino sarebbe stata la riposta. Beh, il dottor Tedors non era diverso.
Perché tanto lavorare, pur non arrivando ad una soluzione, era sempre meglio di non lavorare per nulla. Perché la possibilità di riuscirci, seppur piccola, c'era. Era sempre meglio di niente.
Dopo tanto tempo di attesa finalmente, il vaccino arrivò e fu messo a disposizione di tutti.
Però il Covid-19 non fu sconfitto definitivamente, c'era ancora da aspettare.
Alcune persone continuavano ad aver paura, ma il dottor Tedors sapeva che, stando tutti uniti e aiutandosi a vicenda, si sarebbe potuto superare tutto. Bisognava soltanto aspettare e si sarebbe riusciti a battere questo virus, una volta per tutte.
Però il Covid-19 non fu sconfitto definitivamente, c'era ancora da aspettare.
Alcune persone continuavano ad aver paura, ma il dottor Tedors sapeva che, stando tutti uniti e aiutandosi a vicenda, si sarebbe potuto superare tutto. Bisognava soltanto aspettare e si sarebbe riusciti a battere questo virus, una volta per tutte.