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Racconti realistici

by Ins. Piombanti Rita

Pages 2 and 3 of 29

Racconti realistici
Classe III A
scuola primaria Cattaneo
a.s. 2021/22
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Il racconto realistico è un testo di facile composizione laddove si prenda spunto da esperienze personali, da qualcosa di vissuto, con il corpo e con l'anima, perchè da quel corpo e da quell'anima si possono riesumare ricordi fatti di vicende, storie, accadimenti, ma anche sensazioni, emozioni, pensieri che, se ispirati da una storia inventata, sarebbero da tirar fuori ed esporre con maggiore difficoltà.
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Qui si leggono o si intravedono esperienze vissute dai nostri bambini, da loro riviste e corrette.
Ma non solo.
Vi sono anche le loro più grandi paure, prima fra tutte quella di perdersi, di non trovare più la strada di casa, di trovarsi smarriti senza i genitori.
In molte di queste storie troverete appunto questa tematica, così appassionante e spaventosa che ricorre nelle loro menti e nel loro cuore.
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Qui si leggono o si intravedono esperienze vissute dai nostri bambini, da loro riviste e corrette.
Ma non solo.
Vi sono anche le loro più grandi paure, prima fra tutte quella di perdersi, di non trovare più la strada di casa, di trovarsi smarriti senza i genitori.
In molte di queste storie troverete appunto questa tematica, così appassionante e spaventosa che ricorre nelle loro menti e nel loro cuore.
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BUONA LETTURA
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Per sapere cos'è un racconto realistico, clicca al centro dell'immagine
UNA STRANA SERATA
A Roma un ragazzino di nome Lorenzo un pomeriggio uscì con i suoi amici. Lui era il più alto e magro di tutti, aveva i cappelli biondi, lunghi e ricci, il suo volto era squadrato, aveva la pelle scura e morbida. Gli occhi erano azzurri e allungati e aveva uno sguardo sempre allegro. Il suo naso era piccolino e nel complesso era simpatico.
I ragazzi passeggiarono tutto il pomeriggio poi, stanchi, andarono a casa di uno di loro, di nome Giacomo. Mentre guardavano un film in TV, successe un mistero: sentirono rumori forti e loro si spaventarono.
-Saranno dei ladri?- Domandò Lorenzo.
Nel dubbio chiamarono la polizia.
I poliziotti controllarono tutta la casa, sotto i letti, dentro gli armadi, dietro le tende...ma non trovarono nessuno.
Mentre stavano andando via, sentirono un miagolio che proveniva da sotto il divano: era un piccolo gattino che era entrato in casa dalla finestra aperta, in cerca di cibo.
Lorenzo chiese a Giacomo se aveva una scatoletta di tonno da dargli.
Così il mistero fu risolto e il gattino sfamato.  
Una brutta avventura
In una città c'era una bambina che viveva con la sua famiglia. Si chiamava Lisa ed aveva nove anni.
Lisa era alta e magra, camminava con leggerezza e grazia, aveva i capelli lunghi, ricci e biondi, il suo volto era paffuto, aveva la pelle chiara con tante lentiggini, gli occhi allungati e azzurri e uno sguardo sempre allegro. Il suo naso era a patata e nel complesso aveva l'aria simpatica.
Un giorno, non essendoci cibo in casa, la mamma la mandò a comprare del pane al supermercato vicino.
Lei, però, attratta da un gattino che le si era avvicinato e poi corso via, seguendolo, si perse. Non potete immaginarvi la sua paura nel trovarsi da sola in mezzo a gente sconosciuta!
Cercava la sua casa, ma non riusciva a trovarla. Si mise a gridare per la paura e per l'ansia.
Per fortuna, un vicino di casa la vide e la ricondusse a casa, sana e salva. La mamma, anche se la bambina non era aveva portato a casa il pane, come da lei richiesto, la accolse abbracciandola e si raccomandò di stare più attenta.
Diventarono sempre più uniti e furono ancora più felici di prima.         
Una volpe per amica
Olimpia è una bambina alta e robusta, cammina in modo incerto, ha i capelli corti e gli occhi marroni. E' gentile e allegra. Vive lontano dal mare e ha una bella casa.
Un giorno dalla finestra vide una volpe che camminava per strada.
Era piccola e bella e Olimpia decise di portarle un po' d'acqua. Si avvicinò piano piano per darle l'acqua. La volpe all'inizio la guardò con diffidenza, poi capì che la bambina non le voleva fare del male, così cominciò a fidarsi, bevve e si fece anche accarezzare.
Da quel giorno Olimpia si occupò sempre della sua amica volpe.
IL CAGNOLINO PERDUTO
In una città vicino al mare abitava una bambina di nome Rosalba, di 8 anni. Era alta, magra, camminava con leggerezza e grazia, aveva i capelli blu, lunghi, ondulati e viola, il suo volto era baffuto, aveva la pelle chiara con tante lentiggini, gli occhi piccoli e neri e uno sguardo sempre allegro; il suo naso era piccolino e nel complesso aveva l'aria simpatica.
Un giorno Rosalba andò in un negozio che si chiamava “HAPPY CASA”, un negozio molto grande. Rosalba aveva il il suo cane al guinzaglio ma, ad un certo punto, si accorse che il cane non c' era più, era scomparso!!! Allora cominciò a cercare il suo cane dappertutto, pure dietro gli scaffali, ma nulla. Allora le venne un'idea: chiedere a tutti i cassieri se avevano visto il cane.
-Scusi, ha visto questo cane? Disse Rosalba mostrando una sua foto.
-No- rispondevano i cassieri. Rosalba, a forza di chiedere, trovò una persona che le seppe indicare dove trovare il cane: era dietro a un pacco di croccantini! Rosalba aveva avuto molta paura di perderlo, gli era molto affezionata.
-Non scappare mai più dal guinzaglio!- si raccomandò Rosalba.
Da quel giorno la bambina capì che non doveva distrarsi e che il suo cane era molto importante per lei, più dei giocattoli di “HAPPY CASA”!
Flora e il suo sogno
In una città, vicino al mare, di nome “Aris”, viveva una bambina insieme alla mamma Nina, il papà Bob e il fratellino Nicolas.
La bambina si chiamava Flora, aveva dieci anni, era alta e magra, camminava con grazia e leggerezza, aveva i capelli lunghi, biondi e ondulati con ciocche blu e viola ed era una ballerina molto simpatica.
Un giorno Flora andò al mare insieme al padre.
Al tramonto ritornò a casa; arrivati, vide la mamma commossa e molto felice.
Flora pensava che il motivo fosse che il fratellino aveva imparato a camminare, ma la mamma le rispose che il motivo era un altro: era arrivata una busta.
Flora però non ci trovava niente di speciale.
Aperta la busta, si accorse la mamma aveva ragione: la busta conteneva una lettera dell'Opera dove c' era scritto che la signorina Flora Bacchette era stata ammessa
all'Opera di Parigi.
Flora per qualche istante credette che fosse tutto un sogno, poi si accorse che invece era reale e corse a fare le valigie.
continua ...
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