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IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

by Grazia Paladino

Pages 2 and 3 of 22

Il rischio idrogeologico
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RISCHIO IDROGEOLOGICO

Il rischio idrogeologico (idros= acqua + geologia) è il rischio connesso all'instabilità dei versanti delle montagne e colline, dovuta a particolari aspetti geologici e geomorfologici, o di corsi fluviali in conseguenza di particolari condizioni atmosferiche meteorologiche e climatiche
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Connesso con il rischio è il

DISSESTO IDROGEOLOGICO

ovvero l'insieme dei processi morfologici che hanno un'azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti delle opere umane (case, strade, paesi interi, porti ecc). Esso comprende tutti quei processi, a partire dall'erosione superficiale e sotto la superficie, fino agli eventi più catastrofici quali frane e alluvioni.
Ecco un elenco di pagine web in cui viene affrontato l'argomento.
Approfondisci l'argomento con i contenuti e prendi appunti
L'Italia ed il rischio idrogeologico
ll 91,1% dei comuni italiani sorge in un’area in cui il rischio di dissesto idrogeologico è notevole. La superficie delle aree classificate a pericolosità da frana medio-alta e/o idraulica di media intensità ammonta complessivamente a 50.117 chilometri quadrati, ed è pari al 16,6% del territorio nazionale.
Si tratta di zone in cui, a seguito di precipitazioni molto abbondanti, possono verificarsi frane o alluvioni, anche di ampie dimensioni.
A dirlo sono i dati raccolti nel rapporto dell' Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) sul dissesto idrogeologico, pubblicato a giugno 2018.
Questi dati sono stati rilevati nel corso del 2017 e forniscono un quadro di riferimento sul pericolo di frane e alluvioni sul territorio nazionale e su altri indicatori di rischio relativi alla popolazione, agli edifici e ai beni culturali.
L’Italia è tra i paesi più interessati da fenomeni franosi in Europa, con un’area a pericolosità da frana alta, media, moderata e di attenzione pari al 19,9% del territorio nazionale (59.981 chilometri quadrati). Per quanto riguarda, invece, le alluvioni, la superficie interessata con più frequenza ammonta a 12.405 chilometri quadrati (4,1% del territorio nazionale), mentre le aree a pericolosità media raggiungono i 25.398 chilometri quadrati (8,4%).
Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia sono tra le regioni più interessate dal dissesto idrogeologico e a rischio sia di frane, sia di alluvioni.

Con frana si intende un fenomeno eterogeneo che varia a seconda della velocità e capacità distruttiva: si va dai crolli e dalle colate rapide di fango e detriti, fino alle colate lente e alle frane complesse.

Considerando che ogni anno si verifica circa un centinaio di frane sul territorio nazionale, che causano vittime, feriti, evacuazioni e danni a edifici, beni culturali e infrastrutture, si può affermare che non si tratti solo di eventi isolati e causati da condizioni atmosferiche particolari o da eventi sismici.

Con alluvione, invece, si intende un allagamento temporaneo di aree che di norma non sono coperte d’acqua, ad opera di fiumi, canali, torrenti, laghi o anche del mare. Le alluvioni sono state catalogate secondo il tempo di ritorno e distinte in alluvioni frequenti (tra i 20 e i 50 anni), alluvioni poco frequenti (tra i 100 e i 200 anni) e, infine, in zone a scarsa probabilità di alluvione.

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