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UN ANNO DI COVID

by loredana roberto

Pages 4 and 5 of 8

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NOSTALGIA...
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COSA MANCA DI PIU' AI NOSTRI GIOVANI?
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Comic Panel 1
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Quando si ama profondamente qualcuno e si è stati davvero felici, il fatto di non essere più insieme è motivo di tristezza. Di certo è comprensibile nei primi momenti, ma dopo un determinato periodo di tempo, si dovrebbe andare avanti e proseguire con la propria vita. Sentire la nostalgia di qualcuno è molto più che ricordare e, soprattutto, molto più che soffrire. Si può avere un bel ricordo della maestra di scuola o di un viaggio fatto o anche di una persona che non c’è più.

Nicola Ivanchuk
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Soprattutto in questo periodo di quarantena possiamo provare nostalgia per molte cose, come l’uscire spesso, poter viaggiare in altre regioni o incontrare di più gli amici. La nostalgia è, secondo me, una tristezza rivolta al passato, rivolta a qualcosa che nel presente non possiamo avere per vari motivi, perciò come ho detto prima la nostalgia può essere indirizzata a chiunque o a qualunque cosa, in modi più o meno forti da persona a persona. Però non bisogna essere scoraggiati da questo, poiché nel nostro caso prima o poi anche la quarantena finirà e potremo ritornare a fare ciò che consideriamo “normale”.
Raffaele Soldatini
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Da poco è trascorso un anno dall’arrivo del Covid19 in Italia. In quest’anno, passato per la maggior parte del tempo in quarantena, ho sempre sperato che questa pandemia finisse al più presto. E’ trascorso molto tempo dall’ultima volta da quando mi sono allenato a basket con i miei compagni di squadra ed è passato molto tempo dall’ultima volta che ho incontrato i miei amici; probabilmente molte persone stanno vivendo questo periodo come me e provano lo stesso sentimento di nostalgia che provo io. Però grazie alle videolezioni ed alle videochiamate, questo sentimento nostalgico si affievolisce. Inoltre in questo anno sono successe cose assai peggiori, come la morte di milioni di persone; molti lavoratori si sono trasformati in disoccupati; lo sport è stato quasi completamente annullato per le serie minori, come nel mio caso; sono morte alcune celebrità e molte famiglie hanno perso dei loro cari, come purtroppo è successo anche a me. Spero che questo periodo orribile finisca presto.
Gaetano Pollio
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Il covid ci sta portando lontano da quello che per noi è la vita normale, quindi in questo momento la nostalgia che si prova è quella della vita quotidiana. Mi manca uscire con gli amici senza aver paura che ci si possa contagiare, mi manca andare a scuola e divertirmi con i miei compagni, mi manca non poter abbracciare i miei cari e tutte le persone a cui voglio bene. Non nego che se ripenso alla vita che conducevo prima del covid mi sento triste come se fossi stato privato della mia libertà. Mi auguro che questa mia nostalgia svanisca al più presto e sparisca del tutto il virus permettendo a noi tutti di ricominciare a condurre la vita normale cui una volta non davamo importanza. Mai come adesso è vero il detto ”L’importanza delle cose la capisci soltanto quando non l’hai più” . Spero che questa vita normale ritorni al più presto.
Christian Pollio
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Sicuramente, le restrizioni legate alla pandemia hanno avuto un forte impatto sugli adolescenti, che si sono visti negare la possibilità di socializzare, confrontarsi, affezionarsi e crescere insieme . Certamente però, il senso di responsabilità che dimostrano nel rispettare le regole previste non solo dai DPCM ma anche dalla scuola, li rende automaticamente più consapevoli e maturi. Apprezzeranno maggiormente, quando tutto sarà finito, le piccole cose che la vita offre in quanto hanno imparato a dare valore a tutto ciò che hanno a disposizione e a dare la giusta considerazione agli inevitabili problemi quotidiani. Hanno subìto un processo di accelerazione nella formazione della loro personalità, hanno imparato che non si deve dare niente per scontato ma soprattutto hanno scoperto se stessi, i loro punti di forza e le loro debolezze. Su quanto hanno imparato costruiranno il loro futuro
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PENSIERI IN...VERSI
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Le paure, le ansie e le preoccupazioni si trasformano in poesia
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Comic Panel 1
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Spero
 
Spero di ritornar accanto ai cari amici miei,
di veder tanta gente insieme per le vie della mia città.
Spero di correre felice senza aver paura dell’aria,
di riabbracciare ed incontrare nuova gente.
Spero di amare, di viaggiare,
di esplorare nuovi mondi e nuove culture.
Spero di rivedere il mare, il blu dell’infinito che tanto ammiro.
Spero che un giorno tutto questo sia solo un ricordo svanito!

Amelia Cuomo
Comic Panel 1
Comic Panel 1
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Ode 20/21
 
Si fece gran buio su tutta la terra ,
che attonita al nunzio sta.
Smarrita l’umanità cerca il colpevole
a ciò che colpa non ha.
Il passato , il presente e il futuro mascherati siedono a gran consiglio
Solitudine, amarezza, sconforto spengono la luce sapiente
di candele invecchiate dal tempo.
Bare, come perle nere calpestano la deserta coltrice,
incolonnate verso la misericordia.
E noi tutti in battaglia, Perché guerra fu e sarà contro un nemico invisibile.
E noi giovani cybernauti costretti a subire
una scuola senza umanismo
Distanza resta incolmabile la conoscenza privata
del noi in presenza,
degli sguardi innamorati della bellezza e della vita,
dell’iride che si fa arcobaleno.
Ma brillerà ancora una stella come a Betlemme,
a indicare la rotta
a noi pellegrini dell’assoluto
e naviganti coincidenti e convergenti, indissolubilmente uno.

Vincenza Orsola Bonaiuto
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Fermati, o uomo
 
Fermati o uomo!
Ascolta il silenzio:
la pioggia,
il vento,
un tuono.
Guarda la natura rifiorita,
un verde cespuglio,
una volpe che corre sicura.
Osserva, o uomo!
quello che mai i tuoi occhi videro
e che mai le tue orecchie udirono
forse,
troppo immersi nel caos,
nelle banalità,
nell’abitudine.
Senti quello che mai il tuo cuore sentì
quello che tu, o uomo,
mai
hai voluto sapere!
Amelia Cuomo
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Falso Re
Udivo il dolce dondolio delle altalene nei parchi, ora non più.
Udivo il vecchio trillo della campanella della mia scuola, ora non più.
Udivo il brusio delle donne per le strade del mio paese, ora non più.
Udivo il rombo dei motori, il fischio del treno, ora non più.
Udivo la gioia della folla nelle piazze, ai concerti, nei cinema, nei teatri, ora non più.
Udivo le grida negli stadi pieni di tifosi, ora non più.
Sentivo l’affettuoso saluto dei miei amici, ora non più.
Sentivo il dolce abbraccio del mio caro, ora non più.
Sento la speranza che ci ridonerà il calore e la dolcezza di un abbraccio, che ci cullerà, rilasserà e ci farà sentire a casa.
Solo allora capiremo che tutto sarà finito e potremmo tutti insieme stringerci in un infinito e dolce abbraccio.
Di Te, oh “Falso Re” cosa mai mi resterà?
Di Te, sentirò, solo il ricordo di un abbraccio negato e di un bacio mai dato.

Enrico De Nicola
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