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Passeggiata musicale

by Gregorio Carraro

Pages 2 and 3 of 16

a cura del prof. Carraro
PASSEGGIATA...............
musicale
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Titolo: Camminata...musicale
Autore: Gregorio Carraro
Self-publishing – Prima edizione 2020
Immagine di copertina: Lungargine Terranegra, Padova (foto di GC)
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...Dicono che c'è un tempo per seminare
E uno più lungo per aspettare
Io dico che c'era un tempo sognato
Che bisognava sognare.

Ivano Fossati, C'è tempo, Lampo viaggiatore, 2003
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Camminata.............................musicale.
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a cura del Prof. Carraro
BREVE PREMESSA

In copertina c'è un signore che corre lungo l'argine.
Per evitare di correre per niente, bisogna quantomeno:

1) saper guardare con testa alta e viso fiero il panorama che ci circonda;
2) sapere guardare bene dove si sta andando.
Non sempre è facile osservare, riconoscere, gestire. In particolare, se la "corsa" prevede la complessità, e se la complessità comprende, tra l'altro:

- abitudini d'ascolto spesso (giustamente) onnivore;
- attività esecutive extrascolastiche;
- gusti (pre) adolescenti, spesso formati su e condizionati da elementi identitari difformi e lontani dal gusto adulto dell'insegnante;
- tradizioni didattiche e abitudini pluridecennali che non possono essere cancellate, ma devono convivere con qualcosa di nuovo, che prima o poi non può non arrivare.
Tuttavia, la complessità (che non si esaurisce certo nei pochi punti poc'anzi accennati) non può e non deve impedire di camminare e di guardare la strada che si sta percorrendo, valutandone fattibilità, compatibilità con i propri mezzi, rischi, lati positivi, difficoltà.

Il cammino che si sceglie deve essere comune, costruito insieme da adulti e adolescenti, al fine di mettere insieme le migliori energie degli uni e degli altri, per creare un clima di collaborazione e di reciproco incoraggiamento.

Lo trovo essenziale, soprattutto in questi tempi, percorsi da un disagio che concretamente ci allontana: sarà vincente l'idea di tracciare percorsi dove ritrovarsi a camminare insieme verso un futuro, che non potrà che essere migliore di questo presente.
Padova, 02/12/20
Gregorio Carraro

IL FLAUTO DOLCE: UNA LUNGA STORIA DAL VENETO ALL'EUROPA
Leggiamo insieme una parte del frontespizio:

"OPERA INTITULATA LA FONTEGARA, la quale insegna a sonare di flauto con tutta l'arte opportuna ad esso instrumento". Venezia, 1535.
Silvestro Ganassi "dal Fontego" scrive il più importante trattato sul flauto dolce. È la prima testimonianza dello strumento in epoca moderna.
Il Trattato viene dedicato al Doge Andrea Gritti,
figura di spicco nella Venezia dei primi decenni
del Cinquecento.
Come si vede nella foto qui a destra, Andrea Gritti è presente anche sull'arco trionfale della Torre dell'Orologio di Piazza dei Signori, a Padova. Tale arco venne edificato all'epoca in cui venne pubblicata la Fontegara.
Il fatto che un trattato sul flauto dolce venisse dedicato ad un Doge ci fa capire quanto importante fosse lo strumento e quanto venisse suonato nella Serenissima.
Il Doge aveva una cappella musicale privata (pagata da lui) molto importante all'epoca, piena dei migliori musicisti, tra cui anche Ganassi.
La Fontegara di Ganassi non solo presenta la prima tavola con le diteggiature dello strumento (ad oggi in uso) ma anche spiega nel dettaglio come debba essere suonato.
Leggendolo, si capisce quale fossero gli elementi estetici del suono del flauto e anche gli elementi tecnici, cioè come si facesse a suonarlo praticamente.
Nelle foto: copie moderne di flauti di Ganassi a cura di Ralph Elhert.
Si veda anche il video sull'atelier di Philippe Bolton
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