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Libro giallo 2A

by FRANCESCA PEDRON

Pages 2 and 3 of 181

GIALLI DI CLASSE

CLASSE 2°A
Scuola secondaria di I grado "A. Manzoni" di Besnate
Anno scolastico 2020 2021
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Durante i primi mesi dell'anno scolastico 2020-2021 noi ragazzi di 3^A ci siamo cimentati con un genere narrativo interessante e coinvolgente: IL GIALLO.
Abbiamo letto diversi racconti, approfondito le caratteristiche del genere e studiato la struttura narrativa che lo contraddistingue. Abbiamo studiato gli autori principali e visto film tratti da alcune loro opere.
Durante il periodo di Didattica a distanza, complice la necessità di lavorare in autonomia più del solito, ciascuno di noi ha scritto un proprio racconto.
Il libro che vi presentiamo è la raccolta di quanto prodotto.



Gli autori
Francesca, Elisa B., Andrea, Beatrice, Mattia, Maia, Benedetta, Nicolò, Gaia, Elisa G., Julian, Alessandro, Daniele, Insha, Giorgia, Desire, Hajra, Greta.
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Indice dei racconti:

Alto tradimento - di Francesca Avalos C.
L'eredità - di Elisa Benedetti
Una lite mortale - di Andrea Bertagnolo
Delitto in maneggio - di Beatrice Borriero
Delitto in libreria - di Mattia Brusa
Una storia da togliere il fiato - di Maia Casali
I passi - di Benedetta Costa
Delitto in palestra - di Nicolò Ferrari
L'ultima lettura - di Gaia Giani Margi
Per amore e per vendetta - di Elisa Granzini
Il giornale del mistero - di Julian W. Kungna
Omicidio per scherzo - di Alessandro Migliorin
Doveva essere una vacanza felice - di Daniele Montesi
Un terribile Natale - di Insha Parveen
Passeggiata sul fiordo - di Giorgia Regina
Furto al mare - di Desiré Russo
Falsi amici - di Hajra Sajjad
Il libro - di Greta Soncini
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Indice dei racconti:

Alto tradimento - di Francesca Avalos C.
L'eredità - di Elisa Benedetti
Una lite mortale - di Andrea Bertagnolo
Delitto in maneggio - di Beatrice Borriero
Delitto in libreria - di Mattia Brusa
Una storia da togliere il fiato - di Maia Casali
I passi - di Benedetta Costa
Delitto in palestra - di Nicolò Ferrari
L'ultima lettura - di Gaia Giani Margi
Per amore e per vendetta - di Elisa Granzini
Il giornale del mistero - di Julian W. Kungna
Omicidio per scherzo - di Alessandro Migliorin
Doveva essere una vacanza felice - di Daniele Montesi
Un terribile Natale - di Insha Parveen
Passeggiata sul fiordo - di Giorgia Regina
Furto al mare - di Desiré Russo
Falsi amici - di Hajra Sajjad
Il libro - di Greta Soncini
ALTO TRADIMENTO
di Francesca Avalos Capunay

Era una giornata piuttosto nuvolosa, ero nel mio ufficio a sistemare alcuni documenti e, all'improvviso, arrivò una strana chiamata della polizia: mi avvertiva che una certa signora Rossi aveva chiamato piangendo e dicendo di aver trovato il marito a terra morto.
In quanto detective arrivai direttamente a casa della signora insieme agli agenti della polizia e la trovai seduta sulle scale e in pianto.
Le dissi di calmarsi e di andare insieme agli agenti di polizia.
Entrai in casa e trovai l'uomo steso a terra pugnalato: mi misi i guanti per controllare la vittima e trovai dei pezzi di vetro sui vestiti. Notai che il signor Rossi era stato pugnalato ben cinque volte al torace. Dopo l'esame dissi agli agenti di portare via il corpo per poi controllare la casa .
Quando portarono via il corpo, notai subito che c'erano due calici di vino sul tavolo, di cui uno sporco di rossetto .
Notai anche che il divano era stato mosso, perché sul tappeto era rimasta l'impronta della vecchia posizione e, dopo averlo alzato e spostato trovai una macchia rossa a terra: non era sangue, era vino.
Andai poi in cucina, dove c'erano pentole, padelle e bicchieri rotti: pensai subito che era stato lì dove la vittima aveva tentato di difendersi.
Poi mi spostai in camera da letto, dove tutto era a posto: letto rifatto, armadio ordinato.
Interrogai la signora Rossi e le chiesi come aveva fatto a trovare il corpo.
Lei mi disse che era appena uscita dal lavoro e stava tornando a casa: qui aveva trovato la porta socchiusa e, una volta aperta, aveva trovato il corpo steso a terra.
Le chiesi anche se aveva contattato la famiglia del marito e lei rispose che per lo spavento il cadavere le era caduto il telefono che si era rotto e non era riuscita a chiamarli.
Io capii già qualcosa ma non riuscivo a inserire i pezzi giusti, quindi iniziai a investigare meglio sulla scena del crimine.
Notai anche che il divano era stato mosso, perché sul tappeto era rimasta l'impronta della vecchia posizione e, dopo averlo alzato e spostato trovai una macchia rossa a terra: non era sangue, era vino.
Andai poi in cucina, dove c'erano pentole, padelle e bicchieri rotti: pensai subito che era stato lì dove la vittima aveva tentato di difendersi.
Poi mi spostai in camera da letto, dove tutto era a posto: letto rifatto, armadio ordinato.
Interrogai la signora Rossi e le chiesi come aveva fatto a trovare il corpo.
Lei mi disse che era appena uscita dal lavoro e stava tornando a casa: qui aveva trovato la porta socchiusa e, una volta aperta, aveva trovato il corpo steso a terra.
Le chiesi anche se aveva contattato la famiglia del marito e lei rispose che per lo spavento il cadavere le era caduto il telefono che si era rotto e non era riuscita a chiamarli.
Io capii già qualcosa ma non riuscivo a inserire i pezzi giusti, quindi iniziai a investigare meglio sulla scena del crimine.
Dopo aver aperto un cassetto della signora Rossi trovai una busta che conteneva foto del signor Rossi insieme ad un'altra donna e notai che la busta sul retro era sporca di vino.
Verificai immediatamente chi era quella donna e scoprii che era la vicina: andai ad interrogarla e, dopo aver visto le foto, la donna confessò che lei e il signor Rossi avevano una relazione segreta.
Chiamai la signora Rossi e le dissi di aver trovato le foto: la signora scoppiò ancora in pianto e confessò. Sospettando un tradimento la signora Rossi aveva fatto seguire il marito e aveva scoperto la verità: presa dalla rabbia lo aveva chiamato, gli aveva mostrato le fotografie e lo aveva colpito prima con dei calici colmi di vino e poi con un coltello da cucina.
Poi, in preda al panico, aveva cercato di nascondere le prove spostando i mobili, ma si era tradita dicendo che le si era rotto il telefono... lo stesso che aveva usato per chiamare la polizia!
L'EREDITA'
di Elisa Benedetti

Nessuno poteva immaginare cosa ci fosse dietro l’omicidio del signor Wilsom, uno degli uomini più ricchi di New York.
La giornata, infatti, era iniziata molto bene, Wilsom si stava preparando per ricevere l’avvocato.
Egli, come da accordi, arrivò verso mezzogiorno ma, visto che nessuno rispondeva al citofono, entrò in casa e… trovò Wilsom disteso sul pavimento con in mano un coltello, pieno di sangue.
L’avvocato urlò per lo spavento, in quel momento la macchina di Desy, la governante della villa, varcò il cancello. Allertata dalle urla si precipitò in casa.
Appena vide quell’orrore sbiancò come un cencio. Non poteva crederci.
Lavorava in quella casa da quasi tre anni e mai le era parsa così sinistra.
Ma facciamo un salto indietro!
Wilsom aveva tre figlie Lucy, Elly e Ilary.
Lucy viveva in Italia, a Roma, e non andava mai a trovare il padre.
Elly viveva lì vicino, ma era troppo impegnata con il lavoro e andava a trovare il padre raramente.
Ilary viveva a due isolati dalla villa del padre e andava tutti i giorni a trovarlo; aveva 22 anni, era alta, magra, bionda e aveva gli occhi azzurri.
Il signor Wilsom era un uomo pigro, passava tutto il giorno a guardare la TV e raramente Desy riusciva a farlo uscire in giardino.
Desy si occupava solamente della casa e dei pasti e al resto pensava Ilary.
Era il 14 Giugno 2017: Ilary si stava occupando del padre ma, inciampando, gli rovesciò addosso un bicchiere di vino. Il padre si arrabbiò così tanto che la insultò tanto da far venire in mente a Ilary un’idea diabolica.
Ella infatti era tanto gentile con il padre perché desiderava più di qualunque cosa la sua eredità.
Al culmine della rabbia, quel giorno decise che voleva ucciderlo a coltellate, ma sapeva che i sospetti sarebbero andati tutti su di lei, allora prese un po’ di soldi del padre e andò a comprare una boccetta di veleno.
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