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Libro giallo 2A

by FRANCESCA PEDRON

Pages 4 and 5 of 181

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ALTO TRADIMENTO
di Francesca Avalos Capunay

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Era una giornata piuttosto nuvolosa, ero nel mio ufficio a sistemare alcuni documenti e, all'improvviso, arrivò una strana chiamata della polizia: mi avvertiva che una certa signora Rossi aveva chiamato piangendo e dicendo di aver trovato il marito a terra morto.
In quanto detective arrivai direttamente a casa della signora insieme agli agenti della polizia e la trovai seduta sulle scale e in pianto.
Le dissi di calmarsi e di andare insieme agli agenti di polizia.
Entrai in casa e trovai l'uomo steso a terra pugnalato: mi misi i guanti per controllare la vittima e trovai dei pezzi di vetro sui vestiti. Notai che il signor Rossi era stato pugnalato ben cinque volte al torace. Dopo l'esame dissi agli agenti di portare via il corpo per poi controllare la casa .
Quando portarono via il corpo, notai subito che c'erano due calici di vino sul tavolo, di cui uno sporco di rossetto .
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Notai anche che il divano era stato mosso, perché sul tappeto era rimasta l'impronta della vecchia posizione e, dopo averlo alzato e spostato trovai una macchia rossa a terra: non era sangue, era vino.
Andai poi in cucina, dove c'erano pentole, padelle e bicchieri rotti: pensai subito che era stato lì dove la vittima aveva tentato di difendersi.
Poi mi spostai in camera da letto, dove tutto era a posto: letto rifatto, armadio ordinato.
Interrogai la signora Rossi e le chiesi come aveva fatto a trovare il corpo.
Lei mi disse che era appena uscita dal lavoro e stava tornando a casa: qui aveva trovato la porta socchiusa e, una volta aperta, aveva trovato il corpo steso a terra.
Le chiesi anche se aveva contattato la famiglia del marito e lei rispose che per lo spavento il cadavere le era caduto il telefono che si era rotto e non era riuscita a chiamarli.
Io capii già qualcosa ma non riuscivo a inserire i pezzi giusti, quindi iniziai a investigare meglio sulla scena del crimine.
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Notai anche che il divano era stato mosso, perché sul tappeto era rimasta l'impronta della vecchia posizione e, dopo averlo alzato e spostato trovai una macchia rossa a terra: non era sangue, era vino.
Andai poi in cucina, dove c'erano pentole, padelle e bicchieri rotti: pensai subito che era stato lì dove la vittima aveva tentato di difendersi.
Poi mi spostai in camera da letto, dove tutto era a posto: letto rifatto, armadio ordinato.
Interrogai la signora Rossi e le chiesi come aveva fatto a trovare il corpo.
Lei mi disse che era appena uscita dal lavoro e stava tornando a casa: qui aveva trovato la porta socchiusa e, una volta aperta, aveva trovato il corpo steso a terra.
Le chiesi anche se aveva contattato la famiglia del marito e lei rispose che per lo spavento il cadavere le era caduto il telefono che si era rotto e non era riuscita a chiamarli.
Io capii già qualcosa ma non riuscivo a inserire i pezzi giusti, quindi iniziai a investigare meglio sulla scena del crimine.