Notizie & Eventi
Ostiano e dintorni
Il Carnevale a Pescarolo!
Maschere sfilano a Pescarolo
Quest’anno Pescarolo dedicherà al Carnevale tre weekend, dal 5 al 21 Febbraio 2023. La 57° edizione del Carnevale di Pescarolo prevede infatti tre
domeniche di festa: 05, 12, 19 Febbraio 2023. Due saranno gli eventi principali: sabato 18 Febbraio si terrà la favolosa sfilata in notturna, mentre martedì 21 Febbraio ci sarà la chiusura del Carnevale con il 355° falò.
Chiunque abbia voglia di divertirsi è invitato alla Kermesse di Pescarolo,
dove sfileranno carri allegorici, maschere, bande, maghi, dolci e
coriandoli. Noi intanto abbiamo chiesto qualcosa in più all'assessore alla cultura di Pescarolo!
domeniche di festa: 05, 12, 19 Febbraio 2023. Due saranno gli eventi principali: sabato 18 Febbraio si terrà la favolosa sfilata in notturna, mentre martedì 21 Febbraio ci sarà la chiusura del Carnevale con il 355° falò.
Chiunque abbia voglia di divertirsi è invitato alla Kermesse di Pescarolo,
dove sfileranno carri allegorici, maschere, bande, maghi, dolci e
coriandoli. Noi intanto abbiamo chiesto qualcosa in più all'assessore alla cultura di Pescarolo!
L'intervista a Marta Fiammetti, Assessore alla Cultura del comune di Pescarolo
Il carro a Pescarolo
D-Da quando si festeggia il Carnevale a Pescarolo?
R-Si festeggia da 57 anni ma la tradizione del falò ha circa 355 anni.
D-Il Carnevale nel tempo è cambiato molto?
R-È cambiato molto infatti prima c'era una sfida tra quartieri per chi aveva il carro più bello, ora essendoci una sola associazione di volontari c'è solo il primo premio: il premio del Fagiolo d'Oro -Fagiolo d’Oro perché Pescarol l'è al paes di fasulon, dei fagioloni.
D-Ci racconta il lavoro dietro le quinte?
R-Una volta all'anno si tiene un mercato nel mese di aprile dove si ritrovano
diverse associazioni d'Italia e si scambiano carri e le maschere.
D-Ci vuole raccontare qualche aneddoto particolare?
R-Negli ultimi anni ci sono carri sempre più belli e il Carnevale è sempre
più bello perchè le maschere e i carri sono sempre più curati. Il Carnevale termina ogni anno con il famoso giro della pianta che brucia: i cittadini fanno tre giri in senso antiorario intorno al falò come da rito. La pianta è un rovere che non brucia ma la catasta sì.
D- Cos’è successo all’apertura del carnevale di quest’anno?
R- All'apertura di questo anno è stato incoronato IL RE CARNEVALE. A lui vengono consegnate le chiavi della città per tutto il periodo del Carnevale.
Simone Posio e Harjot Singh
R-Si festeggia da 57 anni ma la tradizione del falò ha circa 355 anni.
D-Il Carnevale nel tempo è cambiato molto?
R-È cambiato molto infatti prima c'era una sfida tra quartieri per chi aveva il carro più bello, ora essendoci una sola associazione di volontari c'è solo il primo premio: il premio del Fagiolo d'Oro -Fagiolo d’Oro perché Pescarol l'è al paes di fasulon, dei fagioloni.
D-Ci racconta il lavoro dietro le quinte?
R-Una volta all'anno si tiene un mercato nel mese di aprile dove si ritrovano
diverse associazioni d'Italia e si scambiano carri e le maschere.
D-Ci vuole raccontare qualche aneddoto particolare?
R-Negli ultimi anni ci sono carri sempre più belli e il Carnevale è sempre
più bello perchè le maschere e i carri sono sempre più curati. Il Carnevale termina ogni anno con il famoso giro della pianta che brucia: i cittadini fanno tre giri in senso antiorario intorno al falò come da rito. La pianta è un rovere che non brucia ma la catasta sì.
D- Cos’è successo all’apertura del carnevale di quest’anno?
R- All'apertura di questo anno è stato incoronato IL RE CARNEVALE. A lui vengono consegnate le chiavi della città per tutto il periodo del Carnevale.
Simone Posio e Harjot Singh
Arte & Cultura
Cosa visitare ad Ostiano: i nostri monumenti e i nostri talenti!
L’arte liutaia anche ad Ostiano
A cura di Michele Manfredi
Cremona, si sa, è da sempre legata alla tradizione musicale e all’arte liutaia: qui nacquero e si svilupparono i canoni fondamentali del melodramma e del madrigale con Claudio Monteverdi nella seconda metà del Cinquecento e con il famoso compositore e direttore d’orchestra Amilcare Ponchielli nell’Ottocento.
Dal 500 al 700 l’artigianato dei violini trova casa a cremona nelle famiglie Amati, Stradivari e Guarnieri del Gesù, ancora oggi famose in tutto il mondo per la raffinatezza dei loro violini. Ma l’avreste mai detto che anche Ostiano, per quanto piccola, avrebbe ospitato un importante maestro liutaio? Ebbene sì, il nostro compaesano Pierangelo Balzarini ha dedicato tutta la sua vita all’arte della liuteria, e gli è stato pure dedicato un premio nel concorso triennale internazionale “Antonio Stradivari” intitolato
“Pierangelo Balzarini”, l’ultimo vinto dal giapponese Nagaishi Hayato.
A cremona, nel museo del violino, si può trovare una mostra dedicata alla Collezione Permanente di Liuteria Contemporanea nella quale vengono esposti violini premiati con medaglia d’oro al concorso triennale e tra i molti strumenti a corde strofinate è possibile trovare il violoncello dell’ostianese Pierangelo Balzarini, medaglia d’oro nel 1988.
I suoi strumenti vengono venduti ancora oggi, sono riconoscibili per il marchio presente nel fondello e nel blocco superiore. Molti violini sono ancora oggi in magnifico stato, con un livello di qualità tonale sorprendente insieme a un suono ricco e colorato.
Il prezzo dei violini può variare a seconda dello stato di conservazioni ma comunque vengono venduti a diverse centinaia migliaia di euro a collezionisti o abili musicisti. Balzarini morì prematuramente nel 2002 e Ostiano gli ha dedicato una piccola mostra nel castello.
Dal 500 al 700 l’artigianato dei violini trova casa a cremona nelle famiglie Amati, Stradivari e Guarnieri del Gesù, ancora oggi famose in tutto il mondo per la raffinatezza dei loro violini. Ma l’avreste mai detto che anche Ostiano, per quanto piccola, avrebbe ospitato un importante maestro liutaio? Ebbene sì, il nostro compaesano Pierangelo Balzarini ha dedicato tutta la sua vita all’arte della liuteria, e gli è stato pure dedicato un premio nel concorso triennale internazionale “Antonio Stradivari” intitolato
“Pierangelo Balzarini”, l’ultimo vinto dal giapponese Nagaishi Hayato.
A cremona, nel museo del violino, si può trovare una mostra dedicata alla Collezione Permanente di Liuteria Contemporanea nella quale vengono esposti violini premiati con medaglia d’oro al concorso triennale e tra i molti strumenti a corde strofinate è possibile trovare il violoncello dell’ostianese Pierangelo Balzarini, medaglia d’oro nel 1988.
I suoi strumenti vengono venduti ancora oggi, sono riconoscibili per il marchio presente nel fondello e nel blocco superiore. Molti violini sono ancora oggi in magnifico stato, con un livello di qualità tonale sorprendente insieme a un suono ricco e colorato.
Il prezzo dei violini può variare a seconda dello stato di conservazioni ma comunque vengono venduti a diverse centinaia migliaia di euro a collezionisti o abili musicisti. Balzarini morì prematuramente nel 2002 e Ostiano gli ha dedicato una piccola mostra nel castello.
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A fianco un violoncello di Balzarini
Sotto, il piccolo museo
allestito in suo onore
nel castello di Ostiano.
Sotto, il piccolo museo
allestito in suo onore
nel castello di Ostiano.
Arte & Cultura
Porta Spinata: il simbolo di Ostiano
Le origini di Porta Spinata
Dopo essere stato oggetto della contesa tra le varie signorie, nel 1414 Ostiano diventò territorio dei Gonzaga. Tale possesso venne poi confermato dalla Repubblica di Venezia nel 1431, che stava nel frattempo entrando in possesso di tutti i territori bresciani, tra cui Ostiano. Da questo momento in poi la storia di Ostiano e le sue sorti cambiarono. Trovandosi infatti al confine tra i domini veneziani e viscontei, i Gonzaga provvedono subito a rafforzare il sistema difensivo del paese, che si munì di mura e di un fossato. I documenti dell’archivio Gonzaga dimostrano le particolari attenzioni da parte del primo Marchese di Mantova Gianfrancesco che inviò architetti a consolidare le strutture difensive. Anche Ludovico, il secondo Marchese, si occupò di rafforzare le difese del paese erigendo torri di avvistamento e forse costruendo il primo nucleo del castello, nel punto più elevato del paese. Con la divisione del ducato tra i vari eredi, Ostiano diventa, dopo vari passaggi, soggetto a Ludovico Gonzaga, principe di Bozzolo, che nel 1511 avviò i lavori per l’ampliamento e la fortificazione del
castello, con le torri alle estremità, al cui interno venne costruito un palazzo destinato al rappresentante del potere gonzaghesco. Venne inoltre avviata la costruzione di una cinta di mura che racchiudesse il nucleo del centro abitato e nella quale trovano collocazione due porte, una rivolta a sud verso Via Manzoni, distrutta nel 1848, l’altra porta a nord, chiamata Porta Spinata, ancor’ oggi esistente e destinata a diventare il simbolo di Ostiano!
Tommaso Guarnieri
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Arte & Cultura
Dipinto del Castello di Nicola Sandrini
Il Castello di Ostiano, il cuore dell'antico borgo dei Gonzaga
Ostiano, una piccola fortezza!
A cura di Samuele Pertusi e Paolo Zanoni
A Ostiano, agli inizi del XV secolo, Francesco I Gonzaga iniziò le opere di consolidamento ed ampliamento della prima struttura del castello e Ludovico Gonzaga, signore di Bozzolo, nel 1511 ne dispose l'assetto definitivo. Della costruzione quattrocentesca rimangono oggi un corpo con pianta a "L" e due torri.
Il castello, prima della demolizione parziale avvenuta nel 1860, aveva una cinta di mura e ad ogni angolo si trovava una torre cilindrica. L'entrata era custodita da un ponte levatoio. Il castello era circondato da un fossato e da una cinta muraria che proteggeva il paese. All'interno del castello i Gonzaga costruirono un palazzo destinato alla residenza del loro vicario. A metà del XVIII secolo tale palazzo divenne una sinagoga. All'interno della struttura fortificata trova posto anche il teatro che, da privato teatro Gonzaga divenne teatro comunale ed ancora in utilizzo.
Il castello risulta ben conservato: le mura, la Torre dell’Orologio, il cortile interno, le prigioni... tutto mostra ancora il suo fascino. Insomma anche dopo centinaia di anni il castello di Ostiano è sempre una meraviglia per gli occhi e sulla torre principale sventola tutt'ora la bandiera della famiglia Gonzaga facendoci sentire uniti e parte della stessa comunità.
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Il Piccolo Ponchielli
Da sinistra, il Castello e il suo piccolo teatro
Edificato nel XVI secolo sui resti di una precedente struttura difensiva - di cui sono rimasti il torrione orientale, l'androne d'accesso ed una parte della cortina muraria - il Castello di Ostiano domina tutt’ora il paese. Non tutti sanno però che al suo interno si nasconde, come in un forziere, un piccolo gioiellino architettonico del Cinquecento: il Teatro dei Gonzaga. Costruito tutto completamente in legno, di struttura circolare e piccolissimo, offre ancora oggi un’atmosfera accogliente e famigliare. Nel 1827 il soffitto venne decorato con gli Amori di Giove e la prima balconata venne arricchita con maschere tragiche, comiche e satiriche. Nella seconda balconata si
possono ancora ammirare figure che richiamano le muse legate al teatro. Essendo un ambiente circolare e molto raccolto consente di ottenere una perfetta acustica senza utilizzare microfoni. Anche se durante la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato come magazzino, è stato pian piano riabilitato alla sua antica funzione e oggi ospita ancora spettacoli, meritando in nome di ”Piccolo Ponchielli” per la somiglianza con il teatro Ponchielli di Cremona.
Daniele Castiello
possono ancora ammirare figure che richiamano le muse legate al teatro. Essendo un ambiente circolare e molto raccolto consente di ottenere una perfetta acustica senza utilizzare microfoni. Anche se durante la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato come magazzino, è stato pian piano riabilitato alla sua antica funzione e oggi ospita ancora spettacoli, meritando in nome di ”Piccolo Ponchielli” per la somiglianza con il teatro Ponchielli di Cremona.
Daniele Castiello
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Arte & CulturaLoading...
Il fascino delle antiche chiese di OstianoLoading...
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Ostiano tra Pievi e Chiese del XIV secoloLoading...
A cura di Riccardo Ferraroni, Kavy Singh e Paolo ZanoniLoading...
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A Ostiano, come in tanti paesini di campagna, non mancano le chiese, alcune anche piuttosto antiche. La principale è la Chiesa di San Michele Arcangelo, quella più utilizzata, al centro del paese quasi ne fosse la padrona, ed edificata in un luogo reso sacro da moltissimo tempo. Fu infatti fatta costruire nel Cinquecento per volere del nobile Francesco II di Gonzaga sopra una chiesa di origine romana. Anche se da fuori si presenta con una facciata molto semplice, al suo interno è molto decorata, ricca di sculture, quadri e oggetti in oro, alcuni creati da Andrea Mainardi e da Giuseppe Tortelli.Di fronte alla Chiesa di San Michele si specchia una chiesetta molto più piccola, che quasi si confonde con le case circostanti. Non viene usata per le messe ma circa una volta all’anno viene utilizzata dal locale gruppo di scout.
In uso d'inverno per la messa serale e per il rosario abbiamo la Chiesa della Trinità in via Giuseppe Garibaldi, vicino alla banca Intesa San Paolo.
Ostiano ha anche una Pieve, quella di San Gaudenzio. Come tutte le Pievi si trova affacciata su una via di passaggio, in uscita dal paese. È piena di affreschi molto belli ma purtroppo è inagibile, sarebbe necessario ristrutturarla. Risale al 1580 e fu fatta edificare sempre da un Gonzaga, Vespasiano.
Uscendo dal paese, dalla strada per andare a Volongo, si può ammirare invece la Torricella, una chiesetta in mattoni a vista. Non è più aperta al pubblico ma solo guardala in mezzo i campi mentre si passeggia lungo la via regala delle emozioni che riempiono il cuore, sembra dipinta!
La nostra Chiesa preferita però è però la chiesetta di San Rocco. Risale al 1300! Siamo molto affezionati a questo piccolo gioiellino perché proprio in onore di San Rocco, il 17 agosto, tutto il paese si è sempre riunito in una grande festa di contrada!
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Da sinistra, la Torricella, la chiesa di San Rocco, la Pieve di San Gaudenzio, la chiesa di San Michele Arcangelo e della Santissima TrinitàLoading...
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Quello che resta dell'antica e fiorente comunità ebraica di OstianoLoading...
Ostiano ebraica, la Sinagoga e il CimiteroLoading...
Un unicum nella Provincia di CremonaLoading...
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A cura di Harjot Singh e di Moksh SharmaEbbene sì, Ostiano è un paesino piccolo ma sembra non mancare quasi nulla: c'è anche una Sinagoga! Oggi dismessa e diroccata, è situata in Piazza Castello, nel cortile interno del Palazzo dei Gonzaga. L'edificio cinquecentesco della Sinagoga nacque come casa del governatore nel cortile dei Gonzaga e, nel 1619, Francesco Gonzaga, marchese di Ostiano e vescovo di Mantova, ne cedette la proprietà in parti uguali alla Parrocchia di Ostiano e al Convento Francescano dei Santi Gaudenzio e Alessandro. La comunità ebraica, presente ad Ostiano già dal 1460, ne prese possesso dal 1713 quando, per proteggersi dai possibili attacchi della comunità cristiana, le fu concesso dai Gonzaga di rifugiarsi all'interno delle mura del castello. Gli Israeliti, arricchitisi con il commercio e l'attività bancaria, avviarono opere di abbellimento sopraelevando l'edificio di un piano per accomodare la sinagoga e il matroneo. Per due secoli la Sinagoga fu il centro della vita di tutta la fiorente comunità ostianese. La Sala della Preghiera si presenta come un ampio ambiente rettangolare illuminato da tre grandi finestroni volti a mezzogiorno. L'Aron era collocato in una nicchia, mentre ai piani inferiori si trovavano gli ambienti di servizio della comunità. Con il declino demografico della comunità per l'emigrazione verso i centri maggiori della regione, la Sinagoga venne chiusa già agli inizi del Novecento. I preziosi arredi andarono dispersi e dopo la Seconda Guerra Mondiale l'edificio cadde in totale abbandono.
Il 3 febbraio del 2006, in seguito a una forte nevicata, è crollato il tetto dell'edificio compromettendo ulteriormente lo stato di preservazione della struttura, delle decorazioni murarie e degli stucchi cinquecenteschi.
Nel 2008 il Comune di Ostiano ha acquistato l'immobile ed ha avviato
finalmente le procedure per il recupero e restauro della Sinagoga. Un intervento che ha richiesto un investimento di 75 mila euro!
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A cura di Davide PaniA Ostiano non c'è solo una Sinagoga, c’è anche il Cimitero Ebraico, e udite, udite, è l'unico nella Provincia di Cremona! È un emozione particolare vedere delle scritti in ebraico! Si trova in via Cascine Motte Duchettone, 12. Il terreno è stato acquistato nel 1780 dalla Comunità Ebraica del tempo, ed utilizzato come cimitero dal 1806. Come ci si comporta quando si entra in un cimitero ebraico? Bisognerebbe tenere il capo coperto e posare sempre un sassolino per ricordare i propri cari. Giuseppe, il custode, tratta il tutto come se fosse casa sua e conosce la storia di ogni persona sepolta lì. Il Cimitero ospita diverse tombe, compresa quella del primo sindaco di Ostiano dopo la Seconda Guerra Mondiale, che era di origine ebraica!
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Viaggi & Esperienze
La guida turistica di Ostiano
di Anna Farris e Shair Yar
Cosa visitare ad Ostiano in un giorno!
Dove mangiare a Ostiano?
COSA VISITARE AD OSTIANO IN UN GIORNO
1- Chiesa di San Michele Arcangelo
La Chiesa di San Michele Arcangelo è la parrocchiale di Ostiano, in Provincia di Cremona e Diocesi di Mantova. La potete trovare proprio di fianco alla nostra scuola, imponente su tutta la piazza del paese.
2- Castello dei Gonzaga
Il castello dei Gonzaga di Ostiano sorge a pochi passi dalla Chiesa di San Michele Arcangelo su un'altura creata anticamente dal fiume Oglio. L'assetto definitivo risale al 1511, ma ci sono ancora due torri del 1400!
3- Teatro del Castello di Gonzaga
Se deciderete di concedervi una visita all’interno del castello non potrete non provare l’emozione di sedervi su una delle pochissime poltrone del teatrino a suo interno: sarà come fare un salto indietro nel tempo, vi resterà nel cuore!
4- Museo Civico
Il Museo Civico presenta una collezione di uccelli imbalsamati di notevole interesse scientifico, costituita da Quattrocento esemplari rappresentanti 280 specie di uccelli del territorio cremonese e circa 100 specie di altri areali.
5- Sinagoga e Cimitero Ebraico
Gli amanti dell’antica cultura ebraica non dimenticheranno una visita alla Sinagoga e, perché no, anche al cimitero ebraico.
6- Pieve di San Gaudenzio
Non è la chiesa principale del paese ma il suo fascino è ancora indiscutibile: si tratta della Pieve di San Gaudenzio, il patrono di Ostiano!
Se deciderete di concedervi una visita all’interno del castello non potrete non provare l’emozione di sedervi su una delle pochissime poltrone del teatrino a suo interno: sarà come fare un salto indietro nel tempo, vi resterà nel cuore!
4- Museo Civico
Il Museo Civico presenta una collezione di uccelli imbalsamati di notevole interesse scientifico, costituita da Quattrocento esemplari rappresentanti 280 specie di uccelli del territorio cremonese e circa 100 specie di altri areali.
5- Sinagoga e Cimitero Ebraico
Gli amanti dell’antica cultura ebraica non dimenticheranno una visita alla Sinagoga e, perché no, anche al cimitero ebraico.
6- Pieve di San Gaudenzio
Non è la chiesa principale del paese ma il suo fascino è ancora indiscutibile: si tratta della Pieve di San Gaudenzio, il patrono di Ostiano!
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Il museo Civico; la Gelateria Sotto le Piante
La Vecchia Filanda: Per gustare un’ottima pizza o fritture, ve la raccomandiamo! ( breve attesa e modici prezzi).
Trattoria Croce Bianca: Per provare i piatti tipici della zona, un connubio tra cucina mantovana, cremonese e della bassa bresciana, con ottimo rapporto qualità prezzo!
Gelateria “Sotto le Piante”: Luogo di ritrovo per eccellenza degli ostianesi, offre un gelato famoso anche nei paesi limitrofi e tanta freschezza sotto gli alberi ai piedi del Castello di Ostiano.
Trattoria Croce Bianca: Per provare i piatti tipici della zona, un connubio tra cucina mantovana, cremonese e della bassa bresciana, con ottimo rapporto qualità prezzo!
Gelateria “Sotto le Piante”: Luogo di ritrovo per eccellenza degli ostianesi, offre un gelato famoso anche nei paesi limitrofi e tanta freschezza sotto gli alberi ai piedi del Castello di Ostiano.
Si consiglia di visitare il nostro borgo durante la Fiera di San Gaudenzio per un divertimento assicurato!
Eventi & Divertimento
La settimana più attesa dell'anno, da 500 anni!
La Fiera di San Gaudenzio: la Festa di Ostiano!
Fu proprio Ludovico Gonzaga che nel lontano XIV secolo inaugurò la settimana dedicata a San Gaudenzio, lo sapevate? Noi a distanza di anni onoriamo ancora la sua iniziativa, e anche con grande entusiasmo! All'interno delle mura Ludovico istituì un mercato da tenersi, per la durata di otto giorni, in occasione della commemorazione di San Gaudenzio, il 24 di ottobre. Oggi i festeggiamenti sono cambiati ma anche quest'anno, ad esempio, tutti noi abbiamo atteso con ansia l'arrivo del weekend del 22 e del 23 Ottobre 2022 per celebrare la 503^ edizione della Fiera di San Gaudenzio.
La fiera viene oggi allestita in Piazza Pari e si estende in tutte le vie centrali del paese che per l’occasione si riempiono di giostre e bancarelle dove si può comprare di tutto, dai prodotti artigianali ai dolci. La fiera è un posto molto colorato e pieno di luci, attivo dal pomeriggio a tarda sera.
La fiera viene oggi allestita in Piazza Pari e si estende in tutte le vie centrali del paese che per l’occasione si riempiono di giostre e bancarelle dove si può comprare di tutto, dai prodotti artigianali ai dolci. La fiera è un posto molto colorato e pieno di luci, attivo dal pomeriggio a tarda sera.
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Tommaso Guarnieri, Rebecca Dellabona e Ludovica Manfredi
Studio & Creatività
La scuola di Ostiano: una piccola grande realtà per imparare, crescere e divertirsi!
La Settimana Creativa: quando lo studio incontra l'azione!
A cura di Ginevra Regonini
Nella Scuola Secondaria di Ostiano è iniziata la Settimana Creativa! Ma in cosa consiste? Dal 6 al 10 febbraio le lezioni ordinarie sono state sospese per lasciare spazio a laboratori, dove si dà sfogo alla creatività e dove alunni ed insegnanti sono impegnati in attività particolari utili a stimolare la mente e ad “imparare ad imparare” creando. Sono state realizzate pile con oggetti trovati in casa, programmazioni di Arduino, installazioni geometriche. Si sta creando un'antologia di racconti, si impara la grammatica delle lingue straniere cantando e recitando, si registrano podcast, ma soprattutto ci si diverte, ci si aiuta, si collabora e si cresce insieme.
Non è la prima volta che in questa scuola vengono promossi progetti innovativi come questo. Innovativi, sì! La scuola va in questa direzione e noi ci sentiamo un po' gli apripista!
Quest'anno abbiamo iniziato "col botto"! A settembre cominciavamo già ad allestire una mostra dove il protagonista era NAO, il nostro robot umanoide che ha raccontato l'operato di Bartolomeo Manfredi, un pittore caravaggesco vissuto ad Ostiano nel 1600.
Subito dopo abbiamo recitato in inglese scene di Giulietta e Romeo. Niente di nuovo direte, ma se vi dicessi che noi l'abbiamo fatto in Piazza a Verona e con tanto di spettatori stupiti?
Durante il pomeriggio, per tutta la durata dell'Anno Scolastico, si svolgono anche dei corsi extra scolastici, che cominciano non prima di aver mangiato la pizza insieme ai nostri prof! E i laboratori sono di tutti i tipi: da quello di "Taglio e Cucito", a quello di "Latino", dal progetto “Musical” a quello delle “Girls”, in cui solo le ragazze sono impegnate in programmazioni digitali. Questi progetti hanno molti lati positivi, stimolano la creatività, favoriscono le relazioni, il lavoro di gruppo, la comunicazione e, non in ultimo, la capacità di risoluzione di problemi e di apprendimento. I professori hanno adottato questo metodo per insegnare e andare oltre i metodi didattici tradizionali, facendo in modo che noi alunni, divertendoci, possiamo apprendere informazioni e contenuti con maggiore efficacia. Ma ora sentiamo qualche voce che possa rendere meglio l'idea. Buon Viaggio!
Non è la prima volta che in questa scuola vengono promossi progetti innovativi come questo. Innovativi, sì! La scuola va in questa direzione e noi ci sentiamo un po' gli apripista!
Quest'anno abbiamo iniziato "col botto"! A settembre cominciavamo già ad allestire una mostra dove il protagonista era NAO, il nostro robot umanoide che ha raccontato l'operato di Bartolomeo Manfredi, un pittore caravaggesco vissuto ad Ostiano nel 1600.
Subito dopo abbiamo recitato in inglese scene di Giulietta e Romeo. Niente di nuovo direte, ma se vi dicessi che noi l'abbiamo fatto in Piazza a Verona e con tanto di spettatori stupiti?
Durante il pomeriggio, per tutta la durata dell'Anno Scolastico, si svolgono anche dei corsi extra scolastici, che cominciano non prima di aver mangiato la pizza insieme ai nostri prof! E i laboratori sono di tutti i tipi: da quello di "Taglio e Cucito", a quello di "Latino", dal progetto “Musical” a quello delle “Girls”, in cui solo le ragazze sono impegnate in programmazioni digitali. Questi progetti hanno molti lati positivi, stimolano la creatività, favoriscono le relazioni, il lavoro di gruppo, la comunicazione e, non in ultimo, la capacità di risoluzione di problemi e di apprendimento. I professori hanno adottato questo metodo per insegnare e andare oltre i metodi didattici tradizionali, facendo in modo che noi alunni, divertendoci, possiamo apprendere informazioni e contenuti con maggiore efficacia. Ma ora sentiamo qualche voce che possa rendere meglio l'idea. Buon Viaggio!
Sopra, i ragazzi lavorano per l'antologia digitale e un esempio di istallazione;
a lato si costruisce la serra
a lato si costruisce la serra
Studio & Creatività
Quando il passato incontra il futuro: NAO racconta Manfredi
Il 22 ottobre è stata inaugurata presso la Biblioteca Comunale di Ostiano la mostra sul pittore Bartolomeo Manfredi organizzata dalle classi seconde della Scuola Secondaria di I grado, il cui protagonista era NAO, un robot umanoide che illustra il pittore caravaggesco.
La mostra si è tenuta in onore dell’anniversario della morte dell’artista, che nacque ad Ostiano nel 1582. L’idea era quella di unire le moderne tecnologie alla Storia e all’Arte del proprio paese, ovvero “una risposta a ciò che i ragazzi chiedono, cioè una scuola che sia capace di sfruttare gli strumenti che loro usano tutti i giorni, ma in modo consapevole”, dice la prof.ssa Simona Pilotti, docente di Matematica, Scienze, Robotica e Media Education della Scuola Secondaria di Ostiano.
I ragazzi hanno imparato, grazie all’aiuto degli insegnanti e dell’ingegnere Michele Zangarini, come programmare il robot e, in piena autonomia hanno selezionato alcune delle numerose opere d’arte di Manfredi e le hanno approfondite, sempre unendo il digitale con l’analogico, con ricerche svolte su Internet e sui libri. Alla mostra sono state esposte alcune stampe delle opere più importanti dell’artista, di fronte a cui sono stati posizionati dei computer, grazie i quali i ragazzi hanno potuto presentare il proprio lavoro ai visitatori. Vicino a ogni quadro era inoltre presente un QR-code che, una volta scansionato, permetteva la connessione alla piattaforma di presentazione Canva, dove era possibile vedere tutti gli approfondimenti e notizie ulteriori. Grazie a un’App si poteva inoltre vedere dove sono esposte le opere di Manfredi. Nel frattempo, in un’altra sala, è stato presentato uno Storytelling che ripercorreva il procedimento svolto dai ragazzi durante la realizzazione dell’intero progetto da settembre fino alla mostra e, come sottofondo, veniva diffusa musica di Monteverdi, per ricreare l’atmosfera culturale dell’epoca di Bartolomeo Manfredi.
NAO ha intrattenuto i visitatori dialogando con l’informatico Zangarini, mentre alcuni ragazzi hanno esposto oralmente parte della presentazione in lingua inglese e in francese. La mostra è stata un vero successo, tanto che ne è stata chiesta una replica!
Ludovica Premi
La mostra si è tenuta in onore dell’anniversario della morte dell’artista, che nacque ad Ostiano nel 1582. L’idea era quella di unire le moderne tecnologie alla Storia e all’Arte del proprio paese, ovvero “una risposta a ciò che i ragazzi chiedono, cioè una scuola che sia capace di sfruttare gli strumenti che loro usano tutti i giorni, ma in modo consapevole”, dice la prof.ssa Simona Pilotti, docente di Matematica, Scienze, Robotica e Media Education della Scuola Secondaria di Ostiano.
I ragazzi hanno imparato, grazie all’aiuto degli insegnanti e dell’ingegnere Michele Zangarini, come programmare il robot e, in piena autonomia hanno selezionato alcune delle numerose opere d’arte di Manfredi e le hanno approfondite, sempre unendo il digitale con l’analogico, con ricerche svolte su Internet e sui libri. Alla mostra sono state esposte alcune stampe delle opere più importanti dell’artista, di fronte a cui sono stati posizionati dei computer, grazie i quali i ragazzi hanno potuto presentare il proprio lavoro ai visitatori. Vicino a ogni quadro era inoltre presente un QR-code che, una volta scansionato, permetteva la connessione alla piattaforma di presentazione Canva, dove era possibile vedere tutti gli approfondimenti e notizie ulteriori. Grazie a un’App si poteva inoltre vedere dove sono esposte le opere di Manfredi. Nel frattempo, in un’altra sala, è stato presentato uno Storytelling che ripercorreva il procedimento svolto dai ragazzi durante la realizzazione dell’intero progetto da settembre fino alla mostra e, come sottofondo, veniva diffusa musica di Monteverdi, per ricreare l’atmosfera culturale dell’epoca di Bartolomeo Manfredi.
NAO ha intrattenuto i visitatori dialogando con l’informatico Zangarini, mentre alcuni ragazzi hanno esposto oralmente parte della presentazione in lingua inglese e in francese. La mostra è stata un vero successo, tanto che ne è stata chiesta una replica!
Ludovica Premi
Stelle & Mitologia
Chi ha detto che Scienza e Letteratura non possano essere studiate insieme?
Una serata insieme sotto le Costellazioni
A cura di Sohaib El Azhari
La sera del 15 novembre 2022, presso l’Agriturismo “Il Campagnino”, il professor Eugenio Cimarosti ha guidato i ragazzi e le ragazze della Scuola Secondaria di Ostiano, insieme ad alcuni genitori, in un viaggio alla scoperta della volta celeste. “Letture Cosmiche” era il titolo dell’evento che ha visto alunni e professori recarsi lontani dall’inquinamento luminoso della città per ammirare le stelle.
Ad accompagnare lo spettacolo luminoso, i ragazzi di Prima Media hanno
narrato storie mitologiche sull’origine delle Costellazioni, quelli di Seconda hanno fatto degli approfondimenti sulle Costellazioni ed i Pianeti, mentre gli alunni di Terza Media hanno raccontato ancune curiosità sui Pianeti.
Durante l’osservazione del cielo, attraverso il telescopio, abbiamo potuto
ammirare le Costellazioni più famose e Pianeti come Marte, Giove e
Saturno.
L’evento si è svolto in collaborazione con Coldiretti Cremona e grazie alla disponibilità dell'Agriturismo "Il Campagnino", che ha ospitato la pizzata di fine serata.
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La locandina della serata, le Costellazioni, le Pleiadi
Nella pagina che segue troverete l'intervista al Professor Cimarosti!