Scriviamo un nuovo capitolo di Storia: Covid 19, il nemico invisibile del XXI secolo

Lo tsunami dell'emergenza Covid ha cambiato la vita delle persone , assestando uno scossone anche al mondo del lavoro. Non c'è stato il tempo per accendere dibattiti, confronti e scontri nelle consuete sedi politiche. L'unica possibilità per continuare a lavorare, stante la quarantena e il rischio di contagio, in moltissimi casi è stato lavorare da casa, attrezzandosi al meglio. Una cura shock che ha destabilizzato, ma che ha gradualmente aperto una consapevolezza diffusa: lo smart-working - per lavoratori compatibili- si può fare. La sua platea può allargarsi senza provocare scompensi, anzi. E non si esaurirà presto, questa spinta al cambiamento potrebbe rivoluzionare anche i futuri rapporti di lavoro e agire così in ottica green, diminuendo gli spostamenti.

Gli studenti di tutte le età hanno usufruito della Didattica a distanza, in sostituzione di quella in presenza, per continuare il loro percorso di studi. La Dad è stata una decisione necessaria, ma pur risolvendo in parte il problema scuola in emergenza, ha creato non pochi problemi. Un effetto è stato l'incremento delle disuguaglianze sociali. L’assenza di connessioni a internet e di pc, tablet e cose simili hanno rappresentato una forma di discriminazione sociale, perché non è detto che tutte le famiglie abbiano questa disponibilità. Inoltre, pur sussistendo la strumentazione informatica, la seconda discriminazione riguarda problemi di sovraffollamento delle abitazioni e la disponibilità di genitori, parenti, fratelli e sorelle maggiori a guidare i minori

I camici dei medici&nbsp;

I medici del 1300 usavano un “costume” solitamente attribuito a Charles de Lorme, un medico che riuscì a curare molti reali europei durante il XVII secolo, inclusi re Luigi XIII e Gastone di Francia, figlio di Maria de’ Medici. Questo “costume” era composto da un cappotto ricoperto di cera profumata, calzoni alla zuava legati agli stivali, una camicia infilata nei pantaloni, e cappello e guanti in pelle di capra. I medici della peste portavano anche una verga che permetteva loro di colpire o allontanare gli appestati. L’abbigliamento del capo era particolarmente insolito: i medici della peste dovevano infatti indossare occhiali, e una maschera con un naso lungo una ventina di centimetri, a forma di becco, pieno di profumo e con due soli buchi, uno per lato accanto alla rispettiva narice, ma che era sufficiente a respirare, e che portava insieme all’aria l’effluvio delle erbe contenute lungo il becco. Anche se i medici della peste in tutta Europa indossavano questo abbigliamento, il look era così iconico in Italia che “il medico della peste” divenne un simbolo della commedia dell’arte italiana e delle celebrazioni del carnevale.

TESTIMONIANZE DI MEDICI E PAZIENTI

"Durante la permanenza in ospedale sono dimagrita tantissimo, in quanto non avevo forze, nemmeno per mangiare e avevo perso il gusto e l'olfatto, iniziavo ad avere congestione nasale e problemi gastrointestinali con dissenteria, forti dolori muscolari e dormivo h24 ."(24 anni) “I ricordi di quelle terribili settimane sono indelebili: il pensiero delle persone che sono morte sole mi commuove e toglie il sonno. Sono stati colpiti soprattutto quelli dai 75 agli 85 anni, la generazione che ha lavorato tutta la vita e si è sacrificata prima per i figli e poi per i nipoti. Saperli ammalati e a volte morire senza avere vicino i familiari, senza poter ricevere l’abbraccio di un figlio o della moglie è stata la cosa che mi ha ferito di più" Medico Covid

2. Emissioni delle compagnie aeree ridotte. Mentre il virus continuava a diffondersi in tutto il mondo, le compagnie aeree hanno sospeso a tempo indeterminato i voli nazionali e internazionali. Pertanto, uno dei principali risultati del COVID-19 è stato un calo significativo delle emissioni delle compagnie aeree. Anche in questo modo, la qualità dell’aria è migliorata notevolmente. 3.Calo delle Emissioni di Gas Serra. Il calo delle emissioni di gas serra dimostra quanto le industrie danneggino l’aria. Con la chiusura dell’attività industriale, il mondo ha visto un calo significativo a livello globale delle emissioni di CO2. Oltre ai veicoli stradali, è l’industria una delle principali cause di aumento delle emissioni nel mondo.

LA PESTE NERA DEL TRECENTO E LA PANDEMIA DEL 2020

«D'onde è la peste, fuggi, e torna tardi, con pregar sempre Dio, che te ne guardi». Con queste parole il bibliotecario italiano Cristoforo Poggiali, vissuto tra Settecento e Ottocento, si riferiva alla peste, morbo che colpì l'uomo sin dall'antichità. La peste è una malattia infettiva causata da un batterio presente nelle pulci ospitate da animali come topi e conigli ed è stato uno dei flagelli più pericolosi e catastrofici che hanno colpito l'umanità. La Peste Nera del Trecento è una delle pandemie più famose della storia. Partita intorno alla metà del 1300 nel nord della Cina si diffuse in Siria estendendosi alla Turchia asiatica ed europea per poi raggiungere la Grecia, l'Egitto e la penisola balcanica. Nel 1347 arrivò in Italia, prima in Sicilia e poi a Genova, coi ratti e le loro pulci grazie al fiorente scambio commerciale. Nel 1453, dopo aver infettato tutta l'Europa, i focolai della malattia si ridussero fino a scomparire. La peste nera uccise almeno un terzo della popolazione del continente, provocando quasi 20 milioni di vittime e cambiando per sempre la storia.

FOCUS SU UN ASPETTO DELLA CRISI ECONOMICA PROVOCATA DEL VIRUS: “LA FAME”

E' quindi evidente che dopo quella sanitaria, l’emergenza economica incombe sulla popolazione mondiale. Il Coronavirus non ha solo fatto schizzare i tassi di mortalità di tutte le nazioni colpite, ma ha aumentato vertiginosamente il numero delle persone sull’orlo della fame. Una fisiologica conseguenza del lungo lockdown deciso in Europa, negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone. Il Covid-19 da una parte ha mandato in tilt i sistemi sanitari nazionali, dall'altra ha paralizzato l'economia globale che è ora fortemente compromessa.

DECISIONI SOFFERTE... MA NECESSARIE

L'emergenza Coronavirus ha stravolto l'esistenza dell'intera popolazione mondiale, in ogni suo aspetto: economico, sociale, familiare. L’Italia, fra i primi tre paesi più colpiti, ha visto crescere il proprio numero di contagiati in maniera esponenziale.

A maggio a tutti è sembrato di ritrovare il bene più prezioso, la libertà...la speranza che svolazzava sulla bandiera arcobaleno riempiva i cuori degli italiani. Il virus sembrava del tutto debellato...ma in realtà, come in una guerra, una battaglia non ti dà la vittoria finale, così dopo pochi mesi, il popolo italiano si è ritrovato a rivivere tutte le ansie, le preoccupazioni e le restrizioni di qualche mese prima. Un nuovo lockdown con inizio il 26 ottobre 2020 si protrarrà fino al 6 gennaio 2021. In seguito verranno applicate disposizioni diverse a seconda della situazione contagi nelle varie regioni, dividendo l’Italia in quattro colori, bianco, giallo, arancione e rosso.

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SCACCO...AL RE! IL VACCINO, L'ARMA LETALE!

Come in una partita a scacchi ci sono i pedoni che si sacrificano per la causa, così noi abbiamo i nostri combattenti in prima linea. C'è chi li chiama angeli...chi li chiama eroi...sono loro...i medici e tutto il personale ospedaliero, che hanno lottato ogni giorno e continuano a farlo, con amore e dedizione per salvare le vittime di questo terribile virus. Ma chi farà scacco matto al virus saranno i ricercatori scientifici che per mesi hanno lavorato per cercare un vaccino, l'arma letale contro questo insidioso nemico. Missione compiuta!

Gli scienziati hanno individuato nei soggetti affetti da questo virus sintomi come dermatiti, febbre, tosse secca, difficoltà di respiro. Nei casi più gravi, spesso riscontrati in soggetti con altre patologie, si sviluppa polmonite, insufficienza renale acuta fino ad arrivare al decesso. Inizia così a diffondersi una vera e propria epidemia. Alla fine di febbraio si sviluppano vari focolai in Italia e in tutto il mondo. L’11 marzo del 2020, il direttore generale dell’O.M.S., Teohos Adhonom Gbebreyesus, definì la diffusione del Covid-19 non più un’epidemia confinata ad alcune zone geografiche, ma una pandemia diffusa in tutto il pianeta. Lo stesso O.M.S. solo 2 giorni dopo dichiarava che l’Europa stava diventando il nuovo epicentro della pandemia.

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4.Meno Inquinamento Acustico. Con la chiusura totale del nostro paese, c’è stato meno inquinamento acustico nel mondo. Ascoltando attentamente, infatti, era possibile sentire il cinguettio degli uccelli invece del suono di treni, autobus e automobili. Con meno veicoli sulle strade e meno produzione industriale, la terra sembrava molta più calma del solito. Questo effetto sull’ambiente è stato benefico anche per l’uomo. Infatti, secondo una ricerca, il suono combinato di tutte le attività umane provoca un rumore a bassa frequenza, che è una delle cause di ansia e stress. 5.Oceani e acque più pulite. Un altro effetto positivo sull’ambiente del coronavirus è stato messo in luce dalle bellissime foto di Venezia che hanno spopolato sui social network. L’acqua dei canali era, infatti, così chiara da permettere di vedere i pesci che nuotavano sott'acqua, perfino delfini. Questo è dato dalla riduzione di sostanze inquinanti prodotte dalle barche a motore e più in generale, dall’impatto del turismo di massa e delle crociere.

Il 29 gennaio viene diffusa la notizia di due turisti cinesi di Wuhan contagiati, ricoverati allo Spallanzani di Roma. E' poi la volta di un ricercatore italiano positivo al virus, proveniente dalla Cina. Alla fine di gennaio il rischio che l’epidemia si diffonda passa da moderato a alto e, così, il 30 gennaio&nbsp;L’OMS dichiara lo stato di emergenza. Il 21 febbraio 2020 è una data centrale per la vicenda italiana legata al Coronavirus. Vengono denunciati diversi casi in Lombardia: si tratta di persone non provenienti dalla Cina. Alcuni dei paesi colpiti, tra cui Codogno, sono stati chiusi.&nbsp;

Durante il lockdown giunge una buona notizia: la “cura Ascierto” funziona!! Una cura somministrata in via sperimentale a pazienti in Italia, in particolare a Napoli, e in Francia. La conferma della riuscita arriva proprio da centinaia di uomini e donne che, usciti dalla terapia intensiva per il Coronavirus, sono tornati a casa sani e salvi. Il professore Paolo Ascierto, ricercatore del Pascale, con i colleghi dell’Istituto dei tumori e con gli specialisti del Monaldi, coordinati dall’oncologo Enzo Montesarchio, sperimenta il tocilizumab, un farmaco che viene utilizzato anche per l’artrite reumatoide. Lui stesso afferma: “sono un oncologo, un ricercatore e non avrei mai immaginato di ritrovarmi in prima fila nella ‘medicina delle catastrofi’, lontana dal mondo oncologico. Tutto è cominciato con i primi casi di pazienti contagiati dal Coronavirus e dal rapporto che il Pascale ha con i colleghi cinesi grazie agli scambi scientifici che portiamo avanti da tempo. I casi più gravi di polmonite presentavano aspetti di natura immunologica che, proprio come i tumori, colpiscono il sistema immunitario.

All’inizio di gennaio 2020 la città di Wuhan aveva riscontrato decine di casi e centinaia di persone erano sotto osservazione. Dalle prime indagini era emerso che i contagiati erano frequentatori assidui del mercato Huanan Seafood Wholesale Market, di qui l’ipotesi che il contagio possa essere stato causato da qualche prodotto di origine animale venduto nel mercato, che è stato subito chiuso.

LA DIFFUSIONE DEL COVID-19 IN CINA

IL 21 gennaio l’OMS annunciava che il nuovo Coronavirus si trasmette anche da uomo a uomo.&nbsp;

LA DIFFUSIONE DEL VIRUS IN ITALIA

L’Italia sospende tutti i voli con la Cina il 30 gennaio. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma i primi casi di contagi in Italia, si tratta di turisti provenienti dalla Cina, risultati positivi al virus Sars-cov-2 (da sindrome respiratoria acuta) la malattia associata viene riconosciuta con il nome di Covid-19.

IL CORONAVIRUS: UN NEMICO INVISIBILE INCOMBE SUL PIANETA

Alla fine del 2019, nel mese di dicembre, i telegiornali di tutto il mondo trasmettono la notizia di una polmonite anomala registrata a Wuhan, una città della Cina. Il Coronavirus si sposta da una regione all’altra, bloccando l’economia e le persone. I cinesi informano l’O.M.S. (organizzazione mondiale della sanità) di una misteriosa polmonite il 31 dicembre 2019. Esperti cinesi rivelano che il virus si trasmette da uomo a uomo. Fino a quel momento si pensava che fossero gli animali a trasmetterlo, ma l’O.M.S. afferma che erano gli uomini. La città cinese di Wuhan entra in lockdown, scatta l’obbligo della mascherina e della quarantena.

Con la diffusione del virus si è scatenata una corsa all'acquisto di generi alimentari nei supermercati e forti aumenti di domande per le mascherine e i disinfettanti per le mani. La mancanza di offerta da parte del mercato ha prodotto un'impennata dei prezzi, tanto da richiedere l'intervento dell'antitrust e della Guardia di Finanza per evitare fenomeni di speculazione sui tali prodotti. La chiusura degli uffici pubblici e la sospensione delle cerimonie religiose ha inciso anche sui matrimoni. La maggior parte delle coppie hanno deciso di rimandarlo in autunno, mentre una parte meno rilevante di spostarlo al 2021. È un bel problema non solo per le coppie, ma da un punto di vista economico soprattutto per ristoranti, locali da cerimonia e anche aziende che si occupano di catering, fiorai, fotografi e tutto il resto dell’indotto.

Il nostro governo, nella persona del presidente Giuseppe Conte, ha dovuto prendere delle decisioni sofferte ma necessarie, per arginare la diffusione del virus. Già da subito ha diramato la prima ordinanza per contenere la pandemia, prima nelle zone maggiormente colpite al nord, dichiarandole zone rosse, poi con un ulteriore decreto presidenziale ha annunciato misure valide sull'intero territorio nazionale con la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo e la chiusura delle porte di tutti gli stadi a livello nazionale fino al 3 aprile e indicazioni riguardanti l'accesso di parenti e visitatori alle strutture sanitarie, e per gli istituti penitenziari e penali per minori. E' stato subito evidente che queste misure non bastavano: il virus si diffondeva rapidamente, ma ciò che colpiva di più l'intera popolazione era il numero dei morti. Era indispensabile agire con decisioni drastiche dando avvio a un periodo di lockdown che si protrarrà dal 9 marzo al 3 maggio 2020.

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CAMBIAMENTI SOCIALI E CULTURALI

Rispetto delle regole. Molte cose sono incerte in periodo covid, ma una è certa: l’azione di contenimento dell’epidemia richiede interventi specifici sul comportamento delle persone. Mentre gli epidemiologi cercano di capire l’andamento dell’epidemia, i virologi in laboratorio studiano e fanno ricerca per sviluppare un vaccino o una terapia specifica, medici e infermieri in ospedale cercano di salvare più vite umane possibile, mentre economisti cercano di ipotizzare scenari sostenibili futuri, l’azione di contenimento è basata sul controllo del comportamento delle persone in base alla regola: dobbiamo distanziarci socialmente, dobbiamo stare a casa.

I sintomi della peste comprendono: -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Febbre tra i 38 e i 41 °C; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Mal di testa; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Dolori articolari; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Nausea e vomito; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Diarrea; - Tumefazione dei linfonodi.

Un'analogia tra le peste e il Coronavirus fu l’incredulità e lo sbigottimento dei medici di fronte ad una patologia talmente nuova e sconosciuta. Disorientati, i medici di allora, come quelli di oggi, dovettero andare a tentativi per individuare la cura più efficace per ridurre i contagi e la mortalità.

"Il virus ha bussato alle porte della mia vita, presentandosi come un fulmine a ciel sereno! Inizialmente, prima che il nemico invisibile entrasse nel mio corpo, ero scettica e incredula sulla sua pericolosità. Alla fine, si sa, fin quando non si vivono le "malattie" e determinate esperienze in prima persona, non si possono capire fino in fondo''. I sintomi di questa malattia possono variare sensibilmente ed essere anche lievi. Possono però presentarsi complicazioni, come una polmonite. Da luglio in poi è scesa l'età media: prima era 60-65/80 anni, successivamente si sono ammalate persone di 40-60 anni, ultimamente il report dell'Istituto superiore di sanità segnala che i positivi hanno intorno ai 30 anni. Però, nel momento in cui un giovane si infetta ed è poco o per nulla sintomatico, diventa una fonte di contagio intrafamiliare, per nonni e genitori.

EFFETTI ''POSITIVI'' DEL COVID-19

L’aria non è stata più inquinata come prima, i cieli sono sembrati più chiari e luminosi. Il cambiamento ha messo in luce il forte impatto negativo che l’uomo ha sull’ambiente. Vediamoli questi effetti positivi: 1.Miglioramento della qualità dell’aria. Specialisti hanno affermato che durante il lockdown le emissioni di monossido di carbonio, provenienti dai tubi di scarico delle macchine, si sono ridotte del 50% dal momento che quasi nessuno ha usato mezzi di trasporto. E non solo, anche l’emissione di CO2 ha visto un calo significativo, che ha portato ad avere aria più pulita. Tuttavia, il cambiamento è stato solo temporaneo; è terminato dopo il lockdown.

Secondo le proiezioni del World Food Programme in tutto il Mondo il numero di persone sull’orlo della fame è destinato a raddoppiare a causa delle conseguenze economiche legate alla pandemia e potrebbe raggiungere quota 230 milioni di persone. Una grave crisi umanitaria le cui conseguenze potrebbero essere disastrose. Tanto che la confederazione cattolica Caritas Internationalis esorta la comunità internazionale ad intraprendere azioni coraggiose e immediate. L’attenzione finora si è concentrata sulle strategie di contenimento del virus, ma occorre anche una presa di coscienza sulle conseguenze che la pandemia sta avendo sulle comunità maggiormente vulnerabili che vivono nei Paesi più poveri.

Il 27 dicembre, ha avuto inizio, con il V Day, la campagna vaccinale contro il Covid-19 in tutta l’Unione Europea. Il primo vaccino ad aver ricevuto l’AIC (autorizzazione all’immissione in commercio), cioè l’approvazione delle Agenzie regolatorie EMA (per l’Europa) e AIFA (per l’Italia), è il vaccino messo a punto dalla Pfizer-BioNTech, e sarà questo vaccino a essere somministrato ai primi soggetti nella Fase I della campagna. Sono stati in seguito approvati da EMA e AIFA i vaccini Moderna e Astrazeneca (con alcune indicazioni di utilizzo). Seguirà l’approvazione e la distribuzione di altri vaccini studiati nel corso del 2020, tra questi in particolare Johnson&amp;Johnson. Si tratta di vaccini con differenti caratteristiche e meccanismi d’azione, che tuttavia condividono un rigoroso percorso di sperimentazione.

AMBIENTE E NATURA RINGRAZIANO... CAMBIAMENTI CLIMATICI

Sembrava si fosse raggiunto il dominio della terra e dei cieli. Che sul globo terrestre nessuna potenza potesse resistere alla forza dell’uomo. È bastato un invisibile microbo per far crollare di colpo questo castello di carte. In un momento così difficile i cambiamenti sono stati tanti e non sempre negativi. A seguito del Coronavirus più di 190 paesi sono stati in lockdown e il mondo intero è sembrato si fermasse. Il commercio globale è stato interrotto, le compagnie aeree hanno cancellato voli e sono stati persino chiusi tutti gli uffici e le aziende. La pandemia ha fortemente danneggiando la sanità e l’economia globale. È importante sottolineare, in un momento così difficile, che vi sono stati però anche effetti positivi. L’ambiente e la natura, infatti, hanno pian piano ripreso vita con il forte calo di emissioni di carbonio.

Il vaccino Pfizer-BioNTech e il vaccino Moderna utilizzano il mRNA per “educare” il sistema immunitario a riconoscere e neutralizzare molecole specifiche (antigeni) del SARS-CoV-2, in particolare la proteina Spike. Il vaccino AstraZeneca sfrutta invece le informazioni genetiche contenute su DNA a doppio filamento. Proprio questo vaccino ha destato perplessità, per alcuni casi di effetti collaterali, anche letali, ma ciò non toglie validità all’efficacia del prodotto. L’obiettivo della campagna di vaccinazione della popolazione è prevenire le morti da Covid-19 e raggiungere al più presto l’immunità di gregge per il SARS-CoV2. La soluzione è vicina... Il Covid ha vinto molte battaglie, ma la guerra la vincerà l'umanità con la sua resilienza.

IL LOCKDOWN...LA CRISI E I CAMBIAMENTI ECONOMICI

La pandemia ha provocato tanti problemi nei settori più importanti dell’economia italiana e mondiale in generale, come l’industria, la ristorazione, l’arte, il turismo, il commercio e l’editoria. La grave crisi economica, in conseguenza del lockdown, ha comportato la chiusura di tante attività commerciali con famiglie che si sono ritrovate senza una fonte di sostentamento. Il governo però non ha lasciato soli i cittadini e ha previsto misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.

La malattia da nuovo coronavirus può avere un decorso molto diverso da una persona all’altra. Alcune persone non presentano sintomi e si accorgono a malapena di essere ammalate. Altre invece necessitano di cure intense in ospedale. Il nuovo coronavirus può causare sintomi molto differenti Quelli più frequenti sono: · sintomi di una malattia acuta delle vie respiratorie (mal di gola, tosse perlopiù secca, affanno, dolori al petto); · febbre; · perdita improvvisa dell’olfatto e/o del gusto. Possono inoltre comparire i seguenti sintomi: · mal di testa; · malessere, debolezza generale; · dolori muscolari; · sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, mal di pancia); · eruzioni cutanee

Tutto questo è inevitabile che comporti un cambiamento radicale che inciderà sul modo di pensare e sul modo di vivere delle persone, che poi sono anche i consumatori. C'è molta più attenzione al risparmio, molta più attenzione alle cose semplici, molta più avversione al rischio, molta poca voglia di fare consumi smaccatamente voluttuari. Questo ritorno alla “concretezza” si porta dietro tutto il cambiamento di un sistema di produzione che quel consumo lo deve soddisfare. Il modo con cui le aziende proporranno i prodotti cambierà e probabilmente questo durerà a lungo, perché una crisi di questa portata si imprime nella memoria collettiva delle persone e quindi dei consumatori.

Il distanziamento è stato necessario per prevenire il contagio e il diffondersi delle infezioni, ma ha provocato effetti inaspettati sulla psicologia degli esseri umani, vista la nostra innata natura sociale. Infatti, fattori come l’isolamento sociale, la reclusione in casa e il peso dell’incertezza generale, hanno colpito duramente il nostro equilibrio mentale, determinando un aumento di ansia e depressione. A causa del necessario distanziamento sociale , i rapporti affettivi sono cambiati: siamo entrati nell'ottica che “se ti voglio bene, devo starti lontano” ed è proprio questo pensiero che ha caratterizzato il rapporto con le persone più deboli e gli anziani.

Quanto più si vive in situazioni di sovraffollamento, tanto meno facile è partecipare a queste attività. E sappiamo che i figli delle famiglie poste in posizione sociale inferiore hanno minori motivazioni all’apprendimento: è quindi più facile sottrarsi alla didattica a distanza. Poi ci sono tutti i problemi che hanno a che fare con i processi di socializzazione. Soprattutto in alcune fasce di età, la scuola è un ambiente di socializzazione tra pari, tra amici e compagni, con la presenza di individui diversi dai genitori, come gli insegnanti, che fanno da mediatori. Ma la didattica via internet, online, elimina di fatto queste possibilità e ha quindi conseguenze negative.

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