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Tra nòmos e physis

by Francesco Baldassarre

Pages 4 and 5 of 12

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IL PROBLEMA DELLE LEGGI
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È con i sofisti che viene posto per la prima volta con chiarezza il problema della natura delle leggi.

L’avvento della democrazia ha messo in crisi la concezione tradizionale delle leggi, sacrale e religiosa, secondo cui le leggi derivano da decreti divini. In una democrazia è evidente che le norme scaturiscono dal dibattito nelle assemblee, quindi emerge con chiarezza il carattere tutto umano e sociale delle leggi.

Di qui la necessità di riflettere filosoficamente sull’origine delle leggi, soprattutto per cercare una risposta al quesito fondamentale: se le leggi sono opera umana, perché gli uomini dovrebbero rispettarle?
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LE POSIZIONI DEI DIVERSI SOFISTI
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Protagora (clicca qui per approfondire)

Le leggi sono un prodotto umano, ma allo stesso tempo sono un prodotto “naturale” dell’uomo. Esse infatti hanno una caratteristica particolare: solo grazie ad esse l’uomo può vivere in società. Per Protagora senza leggi non potrebbe esistere comunità umana e senza vita in comunità l’uomo non potrebbe sopravvivere. Quindi le leggi vanno rispettate, pena l’estinzione stessa del genere umano.
In Protagora, quindi, legge e natura (nòmos e physis) non sono contrapposte, l’una procede dall’altra.

Clicca qui per leggere il "Mito di Prometeo" raccontato da Protagora nell'omonimo dialogo platonico