Book Creator

Il Viaggio di Dante

by annamaria farinella

Pages 16 and 17 of 78

Loading...
Canto XIII: Pier Delle Vigne e la Nostalgia della gloria del "Mondo su".
E' l'alba di sabato 9 aprile 1300.Passato a guado il Flegetonte, Dante e Virgilio giungono nel secondo girone del settimo cerchio, quello in cui sono punite le anime dei violenti contro se stessi, nella persona (i suicidi) e nelle cose (gli scialacquatori). E' un bosco fitto, buio, tetro, terrificante, dove non crescono piante e fiori. I suicidi sono trasformati in alberi nodosi e contorti e le Arpie, li straziano e d essi piangono sangue attraverso le ferite. Gli scialacquatori sono costretti a correre per sfuggire ai morsi delle cagne infernali.
Comic Panel 1
Loading...
Le Arpie, figlie di Tautamante, nato da Ponto, il mare ,e di Elettra, ninfa generata da Oceano, erano creature mostruose, rappresentate come uccelli con la testa di donna oppure come donne con le ali, provviste di robusti artigli e contraddistinte da un aspetto ripugnante. Il loro nome, Harpya, significa "ladre", "rapitrici". Erano, infatti considerate responsabili di tutto ciò che scompare, coloro che strappano la vita, tanto da essere raffigurate sulle tombe mentre ghermiscono con i loro artigli anime e bambini.
Comic Panel 2
Comic Panel 3
Loading...
Francesco Scardina
Loading...
Inferno, canto XIII, vv. 31-45
Comic Panel 1
Loading...
Inoltrandosi, Dante ha l'impressione di udire voci di persone nascoste dietro gli alberi, ma ben presto spezzando, su invito di Virgilio un ramoscello, dal quale sgorga sangue misto a lamenti, conosce la verità: si tratta di anime di dannati imprigionate eternamente nelle piante.
Loading...
"Allor porsi la mano un poco avante,
e colsi un ramicel da un gran puno;
e l' tronco suo gridò: "Perchè mi schiante?".

Da che fatto fu poi di sangue bruno,
ricominciò a dir: " perchè mi scerpi?
Non hai tu spirto di pietade alcuno?

Uomini fummo, e or siam fatti sterpi:
Ben dovrebb'esser la tua man più pia,
se state fossimo anime di serpi".

Come d'un stizzo verde ch'arso sia
da l'un de' capi, che da l'altro geme
e cigola per vento che va via,

sì de la scheggia rotta usciva insieme
parole e sangue; on'dio lasciai la cima
cadere, e stetti come l'uomo che teme.
Comic Panel 2
Loading...
Francesco Scardina