Il Tempio della Concordia

by Federico Meuli

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L'edificio è databile intorno alla seconda metà del V secolo a.C.
Secondo la tradizione il tempio fu trasformato in chiesa cristiana intorno alla fine del VI secolo d.C., quando Gregorio, vescovo di Agrigento, consacrò l’antico tempio ai Santi Apostoli Pietro e Paolo dopo averne scacciato i demoni Eber e Raps.
La sua trasformazione da tempio greco a basilica dei santi Pietro e Paolo avvenne verso la fina del secolo VI d.C. dopo la caduta dell’impero romano ,durante l’epoca bizantina.
Ha resistito per oltre 2400 anni ad ogni cambiamento e visto passare davanti alle sue pietre Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi.
Ha sentito le bombe degli alleati cadere poco distante, ad Agrigento, nel luglio del ’43.
All’interno il tempio presenta la canonica tripartizione: pronao, cella, opistodomo.
Il pronao è l’anticamera a due colonne che precede la cella, mentre l’opistodomo è il vestibolo o il vano dove veniva custodito il tesoro che si trova nella parte posteriore della cella. La cella o naos è una stanza vuota preceduta da due scale a chiocciola che portano al sottotetto.
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Nozioni artistico-architettoniche
 Il tempio dorico della Concordia di Agrigento pur essendo stato costruito in epoca classica conserva lo stile i tratti le proporzioni dello stile arcaico.
Costruito come la maggior parte dei monumenti della valle presenta una pianta molto semplice, tipica dello stile dorico , con 6 colonne per i lati corti e 13 per i lati lunghi , che circondano completamente il vano interno .
La cella era un luogo quasi interamente murato al quale l’accesso era negato a tutti i fedeli ed era consentito solo al sacerdote , infatti i fedeli dovevano adorare la divinità del tempio da fuori.
Le colonne non sono né troppo massicce, né troppo slanciate: hanno le proporzioni giuste per dare al tempio un senso di solidità e perfezione eterna.

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