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Lo sprecodel cibo
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Ricettario delle classi 2°C e 2°D dell'I.C. "Leonardo Da Vinci" Scuola Secondaria di I Grado "G. Di Vittorio"
Venezia, Mestre
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1. Il blog di classe 2. Interviste ai nonni
3. Ricette antispreco
4.Temi fatti in classe
5. Decalogo antispreco
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Introduzione
Questo libro è il risultato del lavoro svolto da noi, ragazzi delle classi 2°C e 2°D della Scuola Secondaria di I Grado "G. Di Vittorio" di Mestre, nell'ambito di un progetto interdisciplinare che ha visto coinvolti diversi insegnanti: italiano, scienze, lingua inglese, tecnologia.
In questo percorso ci siamo impegnati ad approfondire il tema del cibo e del suo spreco. Abbiamo capito che c'è un legame tra la produzione degli alimenti e i cambiamenti climatici, e attraverso lezioni, temi, approfondimenti ed interviste, abbiamo capito che le nostre abitudini, spesso errate, devono cambiare. E il cambiamento deve partire prima di tutto dai nostri piatti. Con l'insegnante di lingua inglese ci siamo divertiti a creare dei giochi e delle video ricette in lingua. Con l'insegnante di tecnologia abbiamo cercato di scoprire la relazione tra cibo e cambiamenti climatici. Abbiamo analizzato il triste fenomeno della plastica legato al packaging degli alimenti e abbiamo scoperto che mangiare un frutto proveniente da un luogo esotico comporta un grande inquinamento per il pianeta. Le professoresse di scienze e di tecnologia ci hanno proposto delle interviste ai nostri nonni, ed abbiamo capito che loro, alla nostra età mangiavano solo cibi di stagione e a km 0, consumavano solo prodotti fatti in casa e quasi mai lavorati industrialmente, e non potevano permettersi di sprecare. Da questa esperienza abbiamo compreso che forse per salvare il pianeta dovremmo tornare a ragionare nel loro stesso modo.
In questo percorso ci siamo impegnati ad approfondire il tema del cibo e del suo spreco. Abbiamo capito che c'è un legame tra la produzione degli alimenti e i cambiamenti climatici, e attraverso lezioni, temi, approfondimenti ed interviste, abbiamo capito che le nostre abitudini, spesso errate, devono cambiare. E il cambiamento deve partire prima di tutto dai nostri piatti. Con l'insegnante di lingua inglese ci siamo divertiti a creare dei giochi e delle video ricette in lingua. Con l'insegnante di tecnologia abbiamo cercato di scoprire la relazione tra cibo e cambiamenti climatici. Abbiamo analizzato il triste fenomeno della plastica legato al packaging degli alimenti e abbiamo scoperto che mangiare un frutto proveniente da un luogo esotico comporta un grande inquinamento per il pianeta. Le professoresse di scienze e di tecnologia ci hanno proposto delle interviste ai nostri nonni, ed abbiamo capito che loro, alla nostra età mangiavano solo cibi di stagione e a km 0, consumavano solo prodotti fatti in casa e quasi mai lavorati industrialmente, e non potevano permettersi di sprecare. Da questa esperienza abbiamo compreso che forse per salvare il pianeta dovremmo tornare a ragionare nel loro stesso modo.
Buona lettura!
THE GLOBAL GOALS!
Per la creazione di questo progetto ci siamo ispirati a due di questi obiettivi: sconfiggere la fame e consumo e produzione responsabile!
Ciao a tutti, sono Mariaurea. Oggi il mio racconto è dedicato allo spreco alimentare, che viene effettuato ogni giorno senza rendercene conto.
Vi consiglio di leggere l'articolo tutto d'un fiato perchè vi incuriosirà tantissimo e vi aiuterà a riflettere sulla vita di tutti i giorni.
Vi consiglio di leggere l'articolo tutto d'un fiato perchè vi incuriosirà tantissimo e vi aiuterà a riflettere sulla vita di tutti i giorni.
Secondo alcuni studi, ogni famiglia italiana spreca in media 600 g di alimenti alla settimana, pari a ben 7 euro. Se facciamo i calcoli riferiti alla popolazione, si arriva a ben 8 miliardi di euro in un anno, senza calcolare i consumi di energia elettrica ed acqua che sono serviti per produrre questi alimenti. Pensate che per un piatto di pasta al pomodoro di 100 g servono 130 l di acqua e per 1 kg ne servono 1292 l.
